Virginia Raggi beneficiaria della polizza vita di Salvatore Romeo: sei mesi dopo lui viene promosso in Campidoglio
La procura di Roma fa un'altra scoperta: che rischia di travolgere per sempre il mandato della sindaca 5 stelle a Roma. La notizia su Il Fatto Quotidiano e L'Espresso
La valanga che rischia di travolgere il mandato della sindaca M5S Roma Virginia Raggi arriva da un’anticipazione del Fatto Quotidiano e dell’Espresso che parla della prima cittadina come beneficiaria di una polizza vita di Salvatore Romeo (indicazione che sarebbe arrivata sei mesi prima della promozione di Romeo in Campidoglio a capo della segreteria della prima cittadina, nomina valsa anche un aumento di stipendio).
POLIZZA VIRGINIA RAGGI
Mentre era in corso l’interrogatorio della sindaca sulla nomina del fratello di Raffaele Marra e sono arrivate due notizie di primo piano sull’amministrazione M5S e la prima cittadina: la bocciatura da parte del Campidoglio del progetto per la realizzazione di un nuovo stadio della As Roma e l’esistenza di una polizza vita di Salvatore Romeo di cui sarebbe beneficiaria Virginia Raggi (circostanza, quest’ultima, che potrebbe anche portare Beppe Grillo a valutare la revoca del simbolo M5S per l’eletta nella Capitale). Riportano Marco Lillo e Valeria Pacelli su Il Fatto Quotidiano:
Alla morte di Romeo il sindaco potrebbe quindi incassare una cifra corrispondente all’importo maturato e pari a circa 30 mila euro. La Procura di Roma ha scoperto l’esistenza della polizza nell’ambito delle indagini sulle nomine in Campidoglio. (…) . Le domande che certamente i pm si staranno ponendo sono molte: perché Romeo sceglie come beneficiaria della polizza sulla vita Virginia Raggi? Perché lo fa solo nel gennaio del 2016, anni dopo la sottoscrizione? Il sindaco lo sapeva?
Il 20 giugno Virginia Raggi viene eletta e tre settimane dopo nomina il dipendente comunale Romeo a capo della sua segreteria. Romeo passa da 39 mila euro annui a 110mila euro. L’Anac consiglia al Comune un tetto alla retribuzione. La sindaca taglia gli emolumenti al suo fedelissimo: 93mila euro lordi. Romeo lascia l’incarico dopo l’arresto dell’amico Raffaele Marra, finito in carcere con l’accusa di corruzione.
guarda la gallery:
(tutti i tweet sul caso della polizza per Salvatore Romeo)
SALVATORE ROMEO E LE ALTRE POLIZZE 5 STELLE
L’Espresso, in un articolo a firma di Emiliano Fittipaldi, fornisce maggiori dettagli sulla vicenda, parlando delle varie polizze stipulate tra gli attivisti (alcuni ex) nel Movimento 5 stelle in questi anni.
Difficile, per ora, dare una risposta esauriente alla curiosa operazione finanziaria. Anche perché Romeo non ha investito denari solo nella polizza vita di cui è beneficiaria la sindaca: dal 2013 in poi, da quando si è reinventato un’attivista del Movimento Cinque Stelle diventando riferimento imprescindibile della Raggi e dell’assessore (ed ex vicesindaco) Daniele Frongia, Romeo ha investito circa 100 mila euro su una decine di polizze vita. I cui beneficiari, ancora una volta, non sono parenti e cugini, ma altri soggetti. Tra cui politici e altri attivisti del movimento: tra i beneficiari delle polizze di Romeo ci sono, per esempio, tal Andrea Castiglione (online c’è un omonimo che animava nel 2013 il meet up del M5S del comune di Fonte Nuova, a due passi da Roma), un consigliere grillino del VII Municipio e tale Alessandra Bonaccorsi. Il sospetto è che possa trattarsi dell’ex consigliere VIII Municipio eletta nel M5S che a febbraio 2016, prima del voto alle comunali, è passata con la Lista Marchini.
IL 5 STELLE FERRARA REPLICA SULLA POLIZZA DI SALVATORE ROMEO
Appena emersa la notizia della polizza è arrivato un sostanziale no comment da parte degli esponenti del M5S romano. «Vedremo quello che succederà e poi faremo le dovute valutazioni», ha detto il capogruppo 5 stelle in Campidoglio Paolo Ferrara. «Non so nulla di questo – ha proseguito - i giornali hanno bisogno di vendere, per cui mettono tutti insieme ma di fatto, noi continuiamo a lavorare per la città che è la cosa migliore che possiamo fare. M5S è stato eletto per questo». Ancora più critico il consigliere pentastellato Pietro Calabrese. «I consiglieri non possono fare nella vita l’ispettore Derrick e annotare i rapporti fra le persone. Non siamo stati eletti per questo». Le battute da parte del Partito democratico si sprecano. «Mi è sfuggita una cosa determinante alla luce del codice etico – ha subito twittato ad esempio la deputata Anna Ascani – a questo giro la Raggi lo ha avvisato Grillo?».
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