sabato 4 febbraio 2017

Cuperlo e Franceschini sono anche peggio di D'Alema. Con quella faccia di mediatori/negoziatori tanto bellini da vedere. A noi piangono i rottamatore. Ha ragione Recalcati. I giovani ed il nuovo contro i padri padrone.

Orfini a Franceschini: “Col premio di maggioranza alla coalizione moriamo”

Legge elettorale
Il presidente Pd Matteo Orfini durante la tavola rotonda nella seconda giornata dell'assemblea degli amministratori del Pd a Rimini, 29 gennaio 2018
ANSA/ FABRIZIO PETRANGELI
E sulla scissione dice: “Se qualcuno ha deciso di farla a prescindere non lo convinci. Ma se voteremo a fine legislatura, si può fare il congresso; se votiamo prima, si possono fare le primarie”
 
Con il premio di maggioranza alla coalizione “si rischierebbe di mettere completamente in crisi la vocazione maggioritaria del Pd: se si torna alle coalizioni, allora si rischia di tornare anche a Ds e Margherita”. Intervistato dalla Stampa, il presidente del Pd Matteo Orfini si dice “radicalmente in dissenso con la proposta di Franceschini” che ieri aveva proposto primarie di coalizione, per evitare la scissione nel Pd, e premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista come punto di mediazione con Forza Italia e Ncd sulla legge elettorale.
Un’idea che porterebbe ad uno scenario assurdo, secondo il presidente del Partito democratico. “Ma veramente vogliamo proporre al Paese una coalizione da Alfano a Pisapia? Senza alcuna omogeneità politica, cosa potrebbe rappresentare? E dubito che Alfano e Pisapia accetterebbero”, chiosa Orfini.
Il ragionamento del presidente dem è diretto a proteggere il futuro governo dall’assedio dei piccoli partiti. “Il 40% è un obiettivo non impossibile, – spiega – ma se non si raggiunge si cerca un’alleanza in Parlamento in cui ciascuno pesa per quello che ha preso. Mentre con le coalizioni si dà uno strapotere ai partitini“. Ed è qui che si creano le problematiche maggiori per poter chiudere la questione legata alle regole del gioco. Orfini sostiene che “non ci sia un rallentamento”, ma di fatto la discussione sulla legge elettorale – e dunque sulla corsa al voto – pare in stagnazione. “Capiamo se si riesce a costruire un accordo sulla legge elettorale con almeno un pezzo delle opposizioni, – dice l’esponente dem cercando di descrivere l’approccio da intraprendere da qui in avanti – a quel punto si approvi rapidamente, anche con l’aiuto della fiducia se serve, e si vada a votare. Se però non emerge una soluzione non vedo come si possa andare avanti”.
In merito alla scissione, “se qualcuno ha deciso di farla a prescindere non lo convinci. Ma se voteremo a fine legislatura, si può fare il congresso; se votiamo prima, si possono fare le primarie, ovviamente di partito: questo impegno dovrebbe far considerare chiuso il tema scissione”, dichiara Orfini. Sul candidato, “se i candidati saranno quelli oggi in campo, Renzi mi sembra il più forte“.

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