mercoledì 1 febbraio 2017

Ma perché non vene andate e poi vediamo quanto valete a livello elettorale? Siete vecchi ma tanto vecchi che Mosè a confronto è un uomo di mezza età.

Bersani minaccia: “Se Renzi tira dritto rinasce un nuovo Ulivo”

Pd
Pier Luigi Bersani nell'aula di Montecitorio,durante il seguito della discussione del disegno di legge per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea- Legge europea 2014 (C. 2977-A), Roma, 9 giugno 2015.   ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
L’ex segretario all’Huffington post: “Senzal Congresso o una qualunque altra forma di confronto è finito il Pd”
 
Se ieri Pier Luigi Bersani non aveva escluso una possibile scissione nel Pd, oggi l’ex segretario rilancia. Attraverso un’intervista esclusiva a Huffington Post minaccia una scissione e un nuovo soggetto politico: “Non nascerebbe, nel caso estremo, la Cosa 3 di Bersani e D’Alema, ma un soggetto largo, plurale, ulivista. In grado di interpretare quel pezzo di popolo che ha lasciato il Pd e la fase nuova che si è aperta”.
Bersani è infuriato dalle indiscrezioni che parlavano di un incontro nella giornata di oggi con Renzi: “Ma guarda tu se devo leggere sui giornali quel che faccio la mattina. Le do la prima notizia. Non incontro Renzi, io parlo in pubblico. E mi piacerebbe farlo nel Pd, dove è preoccupante il restringimento degli spazi democratici”.
Ma l’ex segretario chiede un confronto “chiamalo come vuoi, Congresso, primarie, ma un luogo di confronto e di contendibilità” e dice chiaramente: “Se chi ha la responsabilità di decidere tira dritto, allora risponderà del fatto che non c’è più il Pd”. Lo strappo palesato nei giorni scorsi è esploso con durezza e la scissione del Partito democratico non sembra più una possibilità remota.
Bersani frena sulle elezioni e attacca pesantemente Renzi: “Vuole andare al voto per evitare Congresso, manovra, referendum della Cgil, evitare tutto… Ma uno che governa non è mica uno slalomista! Qualche paletto deve prenderlo. La sconfitta, andando avanti così, non è evitabile. Napolitano ha ragione, ma io non sto dicendo che non si può votare prima della scadenza naturale. Sto dicendo: andiamoci con ordine, dopo un Congresso e con una legge elettorale decente”.

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