La cosa più straordinario del mio amato paese è che i radical chic, quelli di sinistra di sinistra di sinistra che più sinistra non si può (Minoranza PD, Sinistra Italiana, Sindacalisti nullafacenti, Studenti medi che criticano Renzi ma non dicono niente sulla pensione del segretario della UIL, scrittori di giornali scolastici filo minoranza PD che scrivono contro Renzi ma non dicono mai quanto guadagna l'attuale segretaria della CISL al mese, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, ecc. ecc.) riescono ad essere contro Trump e contemporaneamente contro Renzi che ha messo in atto una politica sociale ed economica completamente opposta rispetto a Trump. In Italia questi grandi intellettuali provinciali fanno esercizio di retorica abituati ad un popolo bue. Se si spostassero leggermente più a nord dell'Europa in direzione ovest i loro articoli farebbero ridere anche i portalettere ( che ormai in alcuni paesi del nord Europa non esistono più). Viva l'Italia degli intellettuali radical chic che ogni tre parole citano un autore di un libro che non hanno mai letto.

Finché polizza-vita non ci separi. Ora spunta l’assicurazione da 30mila euro regalata da Romeo a Raggi

 2 febbraio 2017 

dalla Redazione

Cronaca

Si fa sempre più delicata la posizione della sindaca di Roma, Virginia Raggi.  L’ultima indiscrezione che arriva dalla Procura, rivelata da L’Espresso e dal Fatto Quotidiano, fa diventare il quadro sempre più scuro. Perché la Raggi risulta essere beneficiaria di una polizza sulla vita contratta da Salvatore Romeo, che è stato da lei indicato, pochi mesi prima, a capo della sua segreteria. Con aumento di stipendio. In sostanza la Raggi incasserebbe circa 30mila euro alla morte di Romeo.

La notizia è venuta fuori nell’ambito delle indagini sulle nomine del Campidoglio. Chiarimenti che, probabilmente, sono stati chiesti alla Raggi nell’interrogatorio di questo pomeriggio che non si è tenuto però in Procura. Va sottolineato che inizialmente non era la Raggi la beneficiaria in caso di morte di Rome. Beneficiario mutato da Romeo nel mese di gennaio 2016. Una decisione arrivata poco prima che la Raggi si presentasse alle “comunarie” del Movimento 5 Stelle. Il primo passo che poi l’ha portata a giugno in Campidoglio. Il perché della scelta di Romeo resta tutt’ora ignota. E ai più difficilmente comprensibile. Una scelta che potrebbe anche essere ignota alla Raggi. Sta di fatto che l’aria in Campidoglio si sta facendo sempre più cupa.