venerdì 3 febbraio 2017

Forse stavolta Grillo la molla (se ha letto Travaglio)

M5S
Il sindaco di Roma Virginia Raggi durante la conferenza stampa all'interno del Campidoglio, Roma, 13 gennaio 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Pressing del fatto e all’interno del M5S dopo il “polizzagate”
 
“Mi sento ancora nel Movimento e non penso affatto alle dimissioni”. E naturalmente: “Ho sentito Grillo. Mi ha detto che farà polizze per tutti…”. Virginia Raggi scherza ma qui c’è poco da scherzare.
La storiaccia della polizza a sua insaputa (“Non ne sapevo nulla, queste polizze possono essere fatte senza informare il beneficiario, non devono essere controfirmate”- Claudio Scajola ha evidentemente fatto scuola – complica ulteriormente un quadro già molto pesante. Le 9 ore di interrogatorio cui l’hanno sottoposto i magistrati romani sono devastanti, e non solo sul piano dell’immagine. Quello che sta venendo fuori è che dentro il M5S, dinanzi a tanti attivisti me elettori ignari, si sia consumata una sordida lotta di potere, con dossieraggi (il caso De Vito), soldi, gruppi di pressione, amicizie opache, alleanze, scontri, folate di disprezzo gli uni verso gli altri.
Sul web e fra i dirigenti romani e nazionali monta lo sconcerto. Beppe Grillo, che per istinto grida al complotto, non può non rendersi conto di quanto ingombrante stia diventando la Raggi e il suo sistemino di potere. Per ora, il sacro Blog tace.
Parla invece, eccome, Marco Travaglio, uno che fiuta l’aria meglio del comico genovese e che dice cose che quest’ultimo non sa o non può dire. Ne chiede le dimissioni: “La Raggi, sempreché riesca a fugare tutte le ombre di cui sopra, ritiene di poter reggere alle due guerre concentriche e continuare (o cominciare) a governare Roma, ben sapendo che la sua lapidazione – a cui ha contribuito anche lei con i suoi errori – continuerà fino all’ultimo giorno di mandato? Se sì, dica come e perché (magari chiedendo un chiarimento definitivo ai nemici interni). Se no, faccia quel che da un po’di tempo le suggeriamo, a prescindere dalla veridicità delle accuse a suo carico: si dimetta, anche per non aver commesso il fatto”.
Messaggio chiaro. La sindaca stamane ha detto la sua: “Non mi dimetto”. Può darsi che la sfangherà anche stavolta, ma il conto alla rovescia è cominciato. E forse Grillo lo ha capito.

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