giovedì 15 settembre 2016

Tutte le gaffe di Virginia Raggi. Finora

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Ecco un raccolta delle “prime” 100 gaffe ed errori commessi dalla sindaca di RomaVirginia Raggi fino a questo momento. Una serie di scivoloni, elencati dal quotidiano Il Tempo, dettati forse più dalla inesperienza politica che dalla “cattiva fede”.
  1. Ha omesso di scrivere nel curriculum vitae la pratica da avvocato nello Studio Previti.
  2. Ha omesso di dichiarare che ha amministrato per 1 anno la Hgr insieme a Gloria Rojo, ex assistente di Franco Panzironi.
  3. Ha annunciato Andrea Lo Cicero assessore allo Sport, per poi non nominarlo.
  4. «Presenterò la squadra entro il venerdì prima del voto». Annunciati 4 assessori, di cui solo 3 verranno confermati
  5. «Se vincerò sarò io stessa a indire un referendum cittadino sulle Olimpiadi». Mozione sul referendum bocciata, mentre il no, se arriverà, sarà d’imperio.
  6. Ancora non ha comunicato ufficialmente una decisione sulle Olimpiadi. Il 1 settembre afferma «l’estate non è ancora finita».
  7. «Se ricevo un avviso di garanzia, ascolterò i cittadini. O ci sarà un voto sul blog». Modalità forse non valida per i casi Muraro e De Dominicis.
  8. «Restituirò subito la carta di credito in dotazione al sindaco», invece non l’ha ancora riconsegnata.
  9. All’indomani della vittoria alle elezioni, Roberta Lombardi scrive: «Faremo una festa aperta alla cittadinanza». La serata viene annullata e Raggi porta tutti in un locale (chiuso) al Tuscolano.
  10. Non è arrivata alcuna limitazione all’utilizzo delle auto di servizio per la Giunta, provvedimento invece preso dall’Assemblea Capitolina per i consiglieri.
  11. Subito caos negli uffici municipali per il cambio di dicitura da “sindaco” a “sindaca”
  12. Il 1 luglio scrive ad Acea per chiedere chiarimenti sulla nomina di tre dirigenti, nei giorni precedenti al ballottaggio. Le viene fatto notare che si tratta di nomine interne e che dunque non c’era bisogno della validazione del Comune.
  13. Ha dimenticato di dichiarare di aver svolto una consulenza retribuita presso la Asl di Civitavecchia. Indagata per 15 giorni, non si è dimessa. Il procedimento in Procura è stato poi archiviato
  14. Il 19 giugno, appena eletta, dichiara: «Subito la Giunta». Verrà presentata 20 giorni dopo, il 7 luglio.
  15. In extremis si accorge che la Giunta non rispettava le quote rosa. Sacrifica Enrico Stefàno per Linda Meleo.
  16. Afferma che «Il Comune aprirà anche ai cittadini», ma la prima Assemblea Capitolina è a numero chiuso.
  17. Durante la prima seduta, fa sedere il figlio di pochi anni sullo scranno del sindaco.
  18. Per il primo Consiglio, i giornalisti fuori, ma seduti in prima fila esponenti del M5S non eletti in Campidoglio.
  19. Viene contattato il magistrato della Corte dei Conti, Daniela Morgante, prima per il ruolo di assessore al Bilancio, quindi per quello di Capo di Gabinetto. Poi viene messa da parte.
  20. Litiga con Roberta Lombardi, che esce dal mini-direttorio.
  21. L’ordinanza anti alcool tarda ad arrivare, entra in vigore solo il 2 agosto.
  22. Appena eletta afferma: «Abbiamo bloccato l’aumento della bolletta Acea». In realtà lo ha solo posticipato all’anno successivo (con recupero della somma).
  23. Nomina assessore all’Ambiente Paola Muraro, contestata per le sue posizioni pro-inceneritori e per aver fatto per 12 anni la consulente all’Ama con Cerroni.
  24. Muraro il 27 luglio durante il blitz da Fortini: «Questa è emergenza rifiuti», e Raggi: «Siamo in pre-emergenza». Raggi un mese dopo: «L’emergenza non c’è mai stata, abbiamo avuto un periodo un po’ critico».
  25. Il 10 agosto dichiara: «A Roma c’è il rischio di un’emergenza sanitaria, ma è colpa del Pd». Poi in serata rettifica: «Nessun rischio di emergenza sanitaria».
  26. Ipotizza il trasferimento dei rifiuti in Umbria o nel basso Lazio, prendendosi le critiche di sindaci e amministratori locali.
  27. Nomina Daniele Frongia capo di Gabinetto. Subito revocato perché il provvedimento era impugnabile ai sensi della legge Severino.
  28. Prima pensa a Raffaele Marra capo di Gabinetto, poi lo nomina come vice, mettendosi contro i suoi elettori, in quanto il dirigente è stato collaboratore di Gianni Alemanno.
  29. Su richiesta del M5S, annuncia di voler ridimensionare Raffaele Marra: lo sposta a direttore del Dipartimento Risorse Umane, delega che Raggi ha trattenuto per sé, concedendogli di fatto i poteri di un assessore.
  30. Nomina Carla Romana Raineri capo di Gabinetto al compenso annuo di 193.000 euroanche qui scatenando la rabbia della base grillina.
  31. Nomina nel suo staff Salvatore Romeo e Andrea Mazzillo, triplicando loro lo stipendio.
  32. Sulle nomine si attira le critiche di Francesca De Vito, attivista della prima ora e sorella di Marcello De Vito. Tocca a Daniele Frongia risponderle su Facebook.
  33. Paola Benente, capo del Personale, si dimette in polemica con Raggi sul caso nomine.
  34. Il 24 agosto è costretta a rinviare la Giunta a causa delle liti sui maxi-stipendi. All’ordine del giorno c’era la riforma delle partecipate.
  35. La delibera sulla governance delle partecipate salta misteriosamente e non verrà più riproposta, nonostante fosse stata annunciata per il 24 agosto.
  36. L’assessore al Bilancio, Marcello Minennasi dimette parlando di «mancanza di presupposti per garantire legalità».
  37. In seguito alle dimissioni di Minenna, si dimette anche l’amministratore unico appena nominato, Alessandro Solidoro.
  38. Un parere dell’Anac boccia la nomina a vice capo di Gabinetto di Raineri.
  39. Pubblica il parere su Facebook senza il consenso dell’Authority.
  40. Un secondo parere dell’Anac boccia la nomina a capo segreteria di Salvatore Romeo.
  41. Il capo di Gabinetto Raineri si dimette appresa la notizia che Virginia Raggi avrebbe deciso di revocarne la nomina.
  42. I vertici di Atac si dimettono lo stesso giorno di Minenna, Raineri e Solidoro, mettendo in difficoltà la sindaca, nonostante la Giunta avesse espresso fiducia nei loro confronti
  43. Il 6 settembre, Paolo Berdini dichiara: «Fili oscuri imprigionano Virginia».
  44. Riferisce in Commissione parlamentare Ecomafie di essere a conoscenza dell’inchiesta penale a carico di Paola Muraro, mentre due settimane prima aveva affermato in Assemblea Capitolina che «su Muraro non c’è niente, è tutta fuffa».
  45. Il giorno dell’audizione in Ecomafie, Raggi afferma: «Nessuno mi ha chiesto se sapessi che la Muraro era indagata. Sapevo del fascicolo, ma non c’è avviso di garanzia».
  46. Ancora lo stesso giorno, alcuni consiglieri dichiarano: «Non sapevamo nulla di Muraro, chiederemo incontro con Virginia», lasciando intendere che la sindaca non li aveva informati.
  47. Nel clou della crisi politica, si fa «intercettare» da Il Fatto Quotidiano mentre, seduta al tavolo di un ristorante con il suo portavoce, telefona a Luigi Di Maio, spiegando che: «Abbiamo solo Paola (Muraro, ndr), se salta lei andiamo tutti a casa».
  48. Nomina l’ex pg di Corte dei conti, Raffaele De Dominicis, come assessore al Bilancio. Lo revoca dopo un giorno, dopo aver avuto notizia che l’ex magistrato sarebbe indagato per abuso d’ufficio.
  49. Nei giorni in cui annuncia De Dominicis, l’ex magistrato rivela al Corriere della Sera che la telefonata gli era arrivata dall’avvocato Pieremilio Sammarco.
  50. Il giorno dopo il terremoto del 24 agosto, Raggi organizza una raccolta di beni nei vari Municipi, con tanto di lista. La raccolta parte comunque due ore dopo il comunicato della Protezione Civile nazionale e del governatore Nicola Zingaretti che invita a non inviare più beni. Il materiale donato viene portato in magazzino “in attesa di nuove emergenze”. Ai punti di raccolta ci sono solo militanti del M5S.
  51. Nessun accenno da parte del sindaco Raggi alle settanta vittime romane del terremoto di Amatrice.
  52. Non si presenta o si fa rappresentare ai funerali del figlio del questore di Frosinone.
  53. Non si presenta alle esequie della famiglia del piccolo Gabriele all’Appio.
  54. Non si reca alle esequie di Stato delle vittime sul fronte marchigiano.
  55. Va ad Amatrice e ordina il lutto cittadino il giorno dopo in cui i giornali le fanni notare un silenzio durato giorni con un articolo in prima pagina.
  56. In occasione della morte di Settimio Piattelli, uno degli ultimi testimoni della Shoah, invia le condoglianze alla persona sbagliata, Adriano Ossicini.
  57. Il tweet sbagliato arriva comunque a due giorni dall’annuncio della Comunità Ebraica.
  58. Diserta ufficialmente la cerimonia per la canonizzazione di Madre Teresa. Poi su Facebook, 3 ore e mezza dopo, compare una foto di Raggi a Piazza San Pietro dalla quale però non è possibile contestualizzare l’effettivo momento dello scatto.
  59. Sulla didascalia della foto, Raggi scrive che «Roma ospita la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta in piazza San Pietro». Dal Vaticano fanno notare che «Roma non ospita» perché la cerimonia avviene nello Stato estero guidato dal Papa.
  60. Diserta all’ultimo istante l’incontro della Cei in Vaticano, facendo arrabbiare i vertici della Conferenza Episcopale Italiana.
  61. Non si reca ai funerali di Enrica Zarfati, l’ultima delle ebree romane sopravvissute all’orrore di AuschwitzBirkenau.
  62. Il 15 luglio scrive al Dipartimento Lavori Pubblici per chiedere una capillare pulizia di tombini e caditoie. Il 1 settembre, primo nubifragio stagionale e la città si allaga. Stessa cosa accade domenica 11 settembre.
  63. In campagna elettorale aveva parlato di «superare i campi rom» e aveva invitato gli stessi ad «andare a lavorare». I primi di luglio viene pubblicato un bando da 1,5 milioni di euro per 120 famiglie al Camping River.
  64. Dimezza le cubature sull’ex Fiera di Roma, attirandosi le critiche della Camera di Commercio, che parla di «fallimento imminente per la società».
  65. Annuncia trionfalmente l’assunzione di oltre 1.000 precarie della scuola. Parla di risultato della nuova amministrazione, ma si dimentica di citare il decreto Madia di cui la delibera di Giunta ne è la mera applicazione.
  66. Non riesce a nominare i nuovi dirigenti entro il 31 agosto, è costretta a prorogare gli incarichi fino al 31 ottobre.
  67. Il 20 agosto Grillo la striglia per sms: «Ogni tanto fatti un giro in bus, esci in città».
  68. Ha riciclato la delibera sul Grab ideata da Ignazio Marino e bocciata dall’ex assessore Stefano Esposito perché «senza senso».
  69. L’8 settembre, nel pieno della crisi, Grillo la snobba preferendo incontrare Luigi Di Maio.
  70. Il 9 settembre il M5S la lascia sola, sciogliendo il mini-direttorio.
  71. Sempre il 9 settembre si apprende dell’ultimatum lanciato alla sindaca: «Ha 6 mesi di tempo poi le togliamo il simbolo».
  72. Mai convocata una conferenza stampa. Sindaco e assessori comunicano solo su Facebook. Intimato più volte il silenzio stampa ai consiglieri
  73. Sul Concorsone, viene bocciata una mozione che impegna l’assunzione dei vincitori. Si parla di «avviare un’azione condivisa» che al momento è ferma.
  74. «Mi occuperò io di salario accessorio». Dopo tre mesi, i dipendenti minacciano di fare causa al Comune.
  75. Sul sito del Comune di Roma mancano ancora gli stipendi del sindaco Raggi, del vicesindaco Daniele Frongia e dell’assessore Paola Muraro.
  76. Ancora non si è svolta una riunione con i presidenti di Municipio.
  77. I consiglieri le chiedono di avere un rappresentante nel mini-direttorio. La richiesta viene elusa.
  78. Vieta agli «esterni» di celebrare matrimoni civili.
  79. Viene fotografata mentre fa la spesa accompagnata dalla scorta.
  80. Il 12 settembre attacca due volte i giornalisti nel giro di tre ore: «Mi fate un po’ pena». Il vicesindaco Frongia rincara la dose: «Attenti ai miei due cani da guardia».
  81. L’assessore al Commercio, Adriano Meloni, dichiara: «I camion bar? Sono utili per dissetarsi».
  82. Daniele Frongia smentisce un’intervista su Stadio della Roma e Olimpiadi. Verrà smentito a sua volta dal giornalista Fernando Magliaro, che pubblica i messaggi e la telefonata registrata.
  83. È giallo sull’assenza del primo cittadino in Vaticano. La motivazione della Raggi sarebbe stata che, trattandosi di un incontro con il vescovo, sarebbe bastato mandare un assessore.
  84. Il 14 luglio Muraro afferma: «Il traffico? È colpa dei pedoni che attraversano la strada».
  85. Il 30 aprile Virginia Raggi risponde su Facebook al profilo fake Arfio Marchini pensando che fosse il suo avversario alle comunali, Alfio.
  86. Non ha inviato i delegati comunali a Rio de Janeiro parlando di «risparmio per l’amministrazione», sebbene questi fossero a spese del Comitato Roma 2024.
  87. In campagna elettorale aveva promesso riunioni di Giunta e commissioni in streaming. Solo la commissione Trasporti pubblica i video.
  88. In agosto aveva promesso che le corse degli autobus Atac sarebbero tornate a pieno regime per l’apertura delle scuole.
  89. Ha incontrato più volte i lavoratori Multiservizi, ex addetti ai cimiteri, assicurando soluzioni rapide sui loro licenziamenti, senza tuttavia ancora affrontare l’argomento.
  90. Promesse soluzioni immediate su via Cupa (centro Baobab) ma il degrado è ancora intatto.
  91. Non ha inviato il tradizionale messaggio alla comunità islamica per la fine del Ramadan, facendo arrabbiare i rappresentanti della Moschea di Roma
  92. Ha riunito in ritardo la Giunta per l’assegnazione dei 18 milioni di euro ad Atac, soldi necessari per fare la manutenzione della Metro A.
  93. Prorogato l’affidamento alle «solite» ditte che lavorano sulla manutenzione stradale.
  94. Molti presidenti di Commissione non pubblicano i resoconti su Facebook.
  95. Il sito del Comune di Roma viene utilizzato solo in parte per le comunicazioni istituzionali.
  96. I post vengono pubblicati sui social e sul sito privato di Beppe Grillo.
  97. Sulla sezione “deliberazioni e atti” del sito del Comune di Roma, la pubblicazione arriva anche una settimana dopo l’approvazione.
  98. «Entro il 20 agosto la città sarà pulita», ma a quella data c’erano ancora grossi problemi in periferia.
  99. Ancora non ha avviato l’iter per l’individuazione della discarica di servizio, richiesta entro il 30 settembre da Nicola Zingaretti.
  100. Nel post Facebook dell’altro ieri contro i giornalisti il sindaco Virginia Raggi scrive di avere «un’altro video». Con l’apostrofo. Errore grossolano di grammatica.

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dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...