domenica 11 settembre 2016

Mi chiedo sempre perché le inchieste più scottanti vengono avviate il luoghi diversi da Pavia.

La procura di Piacenza indaga sulle attività del titolare della ditta vogherese e vuole chiarire anche gli aspetti ambientali
Recology, perquisizioni e altri controlli
di Roberto Lodigiani wVOGHERA Il «metodo Dorini» non ha salvato la Recology dal fallimento, ma la procura di Piacenza che sta indagando sulle connessioni tra criminalità organizzata e business dei rifiuti, ha comunque messo nel mirino la ditta vogherese di via Lomellina e la «gemella» Gibiemme di via Prati Nuovi (al centro anche degli accertamenti della Guardia Forestale), entrambe riconducibili alla figura di Giovanni Benazzo. L’imprenditore milanese, socio di Recology e presidente del cda di Gibiemme, è indagato a Piacenza, nell’ambito dell’inchiesta battezzata «Grecale ligure» che ha fatto finire in carcere otto persone e portato al sequestro di beni mobili e immobili per un valore stimato di oltre 150 milioni di euro, tutti riconducibili, secondo gli inquirenti, al gruppo industriale emiliano Dorini, che opera nel settore della vendita e assistenza di veicoli commerciali Volvo: riciclaggio di denaro, bancarotta fraudolenta e trasferimento illecito di valori i reati ipotizzati. Il nome di Benazzo compare nelle intercettazioni telefoniche relative a conversazioni con alcuni dei personaggi-chiave della vicenda, in particolare con l’avvocato Zambella, consulente legale dei Dorini e con il commercialista spezzino Vittorio Petricciola. Il sostituto procuratore Roberto Fontana, che coordina l’attività investigativa, vuole chiarire i loro rapporti, soprattutto per fare luce sullo spostamento all’estero, nella bulgara Vidin, della sede legale di Gibiemme, caso considerato emblematico dal pm della prassi utilizzata dagli indagati per salvare dal dissesto aziende decotte. Per raccogliere elementi preziosi in tal senso, sono state già effettuate perquisizioni a carico di Benazzo, il cui pc è stato sottoposto a sequestro. Ma gli inquirenti - stando a quanto filtra dallo stretto riserbo istruttorio - vogliono fare luce anche sui possibili risvolti ambientali (ai quali Fontana, pavese, è da sempre molto attento) dell’attività di Recology e Gibiemme. Presto, quindi, potrebbero scattare controlli accurati nei capannoni di via Lomellina e via Prati Nuovi, dove sono ancora accatastate tonnellate di rifiuti. 

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