domenica 11 settembre 2016

IL CASO

M5S, a Bologna volano gli stracci
I «bannati» e gli sfoghi sul web

Parlamentari contro consiglieri comunali, iscritti
e simpatizzanti «bannati» su Facebook che protestano
A creare malcontento è la gestione Bugani- Piazza
delle iniziative sul territorio

Massimo BuganiMassimo Bugani
BOLOGNA - Parlamentari contro consiglieri comunali, iscritti e simpatizzanti «bannati» su Facebook che protestano: volano stracci tra i pentastellati bolognesi. A creare malcontento è stata la recente gestione Bugani- Piazza delle iniziative sul territorio. 
Mercoledì, con la ripartenza degli incontri al circolo Mazzini, a lanciare il sasso era stata la senatrice Elisa Bulgarelli, accusando i consiglieri comunali pentastellati. In un commento sulla bacheca di Marco Piazza, eletto a Palazzo d’Accursio, la parlamentare lamentava di non essere stata avvisata dell’appuntamento e di non aver ricevuto risposta alla sua richiesta di incontro con gli eletti in consiglio e nei Quartieri. Dopo poche ore il commento era scomparso dal social network, ma ai suoi attacchi online si aggiungono adesso le critiche di Matteo Dall’Osso, deputato bolognese. «Da quando sono stato eletto in Parlamento non sono mai stato invitato a Bologna, vado in tutta Italia ma mai a Bologna e non so perché». A Bugani ha provato a chiederlo, confessa Dall’Osso: «Ma non mi risponde ». 
Non sarebbe l’unico pentastellato a cui il numero uno dei grillini sotto le Due Torri ha chiuso la porta in faccia senza spiegazioni: su Facebook basta dare un’occhiata alla bacheca della senatrice Bulgarelli per trovare una sfilza di utenti, simpatizzanti ed ex iscritti che lamentano censure messe in atto da Bugani e Piazza. 
La senatrice M5S due giorni fa ha condiviso l’articolo del Corriere di Bologna sullo scollamento in atto tra eletti in Parlamento e consiglieri sotto le Due Torri,facendo incetta di like e solidarietà. Giorgio scrive: «Marco Piazza mi ha cancellato senza motivo perché chiedevo trasparenza e rispetto delle regole». E Giuliano: «Bugani mi ha “bannato” perché ho scritto che uno che si è candidato sindaco dovrebbe usare un modo di esprimersi diverso». «La banda dei 36+1», vengono chiamati i candidati alle ultime elezioni, che a troppi non è andato giù di trovare sulla scheda elettorale senza che fossero stati votati dalla base. E adesso la democrazia liquida si rivolta contro i suoi eletti. 
Anche Giovanni e Federica scrivono: «Siamo stati “bannati” da Piazza perché ci siamo permessi civilmente di far notare che i candidati bolognesi erano stati calati dall’alto». «Sono stati calpestati gli ideali per cui ci eravamo candidati», lamenta Margherita, mentre Cristian si unisce al coro dei censurati: «Pure a me commenti cancellati da Bugani, chiedevo spiegazioni». Anche la senatrice Bulgarelli confessa di aver rimosso commenti dalla sua bacheca: «Ma solo slogan e insulti». Poi però si lascia andare a un lungo sfogo in cui si dice «stanca e triste di essere infangata con bugie e fantasticherie diffuse da portavoce a 5 stelle. Sono tre anni — aggiunge — che tentiamo di costruire il dialogo ed essere comunità».

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