Municipio VI. Cose da Prima Repubblica. La Mammì dal VI al VII Municipio
Bisognava ‘piazzare’ anche lei, Veronica Mammì, consigliera uscente del Movimento 5 Stelle in VI Municipio, compagna del consigliere capitolino pentastellato Enrico Stefàno che è in attesa di ottenere una delega anche lui in Comune.
La davano tutti come nuovo assessore al sociale e vicepresidente in VI Municipio. Invece, colpo di scena: Veronica Mammì, consigliera uscente del Municipio delle Torri sarà il nuovo assessore al Sociale del VII Municipio (ex X), per intenderci il municipio di Cinecittà.
Una scelta inspiegabile visto che la Mammì è originaria del VI Municipio ed è stata consigliera pentastellata nell’Amministrazione appena decaduta. Eppure tant’è, anche il Movimento 5 Stelle non è esente da episodi di familismo, di cui soffre fin dalla nascita.
La Mammì in VI Municipio fu protagonista del ‘caso dei portaborse’. Proprio lei, compagna storica del consigliere capitolino Enrico Stefàno al suo secondo mandato e in lizza per una delega al Comune di Roma, era una dei collaboratori della deputata Daga, sempre 5 Stelle. Consigliera in VI e uno stipendio come collaboratrice in Camera dei Deputati. Doppio incarico quindi.
Secondo le regole del Movimento 5 Stelle è possibile candidarsi due sole volte. Per ovviare alle regole, ecco che già da tempo è in voga nel Movimento il fenomeno degli assessorati: si salta un giro alle elezioni, ma si riscuote comunque un incarico in attesa delle prossime elezioni che, nel caso della Mammì, potrebbero essere le regionali o le politiche.
Alla Mammì quindi è stato riconosciuto un incarico come assessore che le porterà uno stipendio che si aggira intorno ai 1.500 Euro che, sommati a quelli del compagno Stefàno, porterebbero ai due una somma che supera i 3mila Euro!
Nei giorni scorsi, altre testate giornalistiche, riportavano anche la possibilità di una delega in III Municipio per la moglie di ‘Mister preferenze’: il consigliere comunale Marcello De Vito, anche lui in lizza per una delega al Comune.
Quali siano i motivi per cui la Mammì sia stata spostata in VII Municipio non è dato sapere. Psicologa di professione, difficilmente può essere vista come ‘tecnica del settore’. Sarà perchè il VI Municipio, vista la forte incidenza di disagio sociale, ha bisogno di un assessore con maggiori competenze di quelle che può garantire l’ex consigliera?
Sta di fatto che è l’ennesimo caso di familismo, di conservazione della specie e del sistema di correnti che è palesemente presente anche nel Movimento 5 Stelle, dove si distribuiscono incarichi in virtù di una posizione acquisita all’interno del gruppo politico. Lo dimostra quanto sta avvenendo in Comune per il caso Frongia dove, pur di dare a lui un incarico come capo gabinetto della Sindaca, si decide di nominare un vice (Marra, ex braccio destro di Alemanno e Polverini), in attesa che passino i mesi previsti dalla Legge Severino per cui Frongia, in qualità di consigliere uscente, potrà rendere effettivo l’incarico.
Siamo davvero lontani dal cambiamento tanto decantato, sembra di essere tornati alla Prima Repubblica.
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