mercoledì 29 giugno 2016

La neosindaca non può dare pieni poteri a Frongia per la Legge Severino. E allora porta di nuovo in Campidoglio un ex collaboratore del ministro e di Panzironi che aveva lavorato anche con Marino
ALESSANDRO D'AMATO
C’è un risvolto particolarmente curioso nella storia della nomina di Daniele Frongia a Capo di Gabinetto di Virginia Raggi: la neosindaca ha voluto a tutti i costi in quel posto il consigliere comunale M5S che si era ritirato dalla corsa al Campidoglio all’epoca delle Comunarie. Ma visto che la Legge Severino potrebbe causare problemi di incompatibilità, Frongia non avrà né poteri di spesa né di firma sugli atti dell’amministrazione con rilevanza esterna. Per questi poteri la sindaca si affiderà a Raffaele Marra come vice-capo di gabinetto. E lui di certo esperienza ne ha, visto che è già stato al Campidoglio con Gianni Alemanno e Ignazio Marino.

Raffaele Marra: e Virginia Raggi nominò l’ex uomo di Alemanno e Marino

Marra, il cui nome è stato suggerito – secondo Repubblica – dallo studio Sammarco dove la Raggi ha lavorato, ha un profilo di grande esperienza: è un ex ufficiale della Guardia di Finanza e ha lavorato per anni con Alemanno quando era ministro dell’Agricoltura prima di andare all’Unire con Franco Panzironi, di cui è stato collaboratore quando quest’ultimo era direttore delle politiche abitative, prima dell’AMA e della condanna per la Parentopoli a 5 anni e tre mesi. Marra ha poi lavorato in Rai con Mauro Masi e nella Regione Lazio con Renata Polverini. Ma soprattutto è stato responsabile del “dipartimento Partecipazione e Controllo Gruppo Roma Capitale” per le aziende capitoline durante il breve regno di Ignazio Marino, il sindaco eletto dai cittadini di Roma e defenestrato dal notaio ad opera del Partito Democratico. All’epoca la sua nomina, non considerata abbastanza in discontinuità con la giunta precedente, aveva fatto innervosire molto il PD. Oggi il problema della discontinuità sembra essere stato del tutto sorpassato dal M5S. Marra quindi avrà poteri che sarebbero andati al capo di gabinetto Frongia, e forse li avrà solo temporaneamente visto che la legge Severino dava un limite di un anno prima della possibilità di ricoprire incarichi dirigenziali da parte degli ex consiglieri.
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Virginia Raggi con Daniele Frongia durante In 1/2 Ora

Daniela Morgante al Bilancio?


E nel frattempo si avvicina anche la nomina di un’altra reduce dell’amministrazione del Marziano. Quella di  Daniela Morgante, ex assessore al Bilancio della prima giunta di Ignazio Marino, che potrebbe tornare ad essere la ‘lady dei conti’ del Campidoglio: ieri la sindaca ha incontrata la viceprocuratrice alla Corte dei Conti e le possibilità di sedere sullo scranno più bollente del Campidoglio sono salite.  La Morgante lo lasciò dopo una lunga polemica con l’ex sindaco. Ai servizi sociali invece salgono le quotazioni di Laura Baldassarre, responsabile dell’advocacy istituzionale dell’Unicef Italia e già nell’Ufficio del Garante nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Oggi, infine, il dirigente amministrativo Angelo Gherardi è stato nominato capo all’Ufficio dell’Assemblea Capitolina. Il dirigente era stato nominato dall’ex commissario Tronca responsabile della direzione e della gestione territoriale Ambientale e del Verde del Comune di Roma e prima ancora ricopriva il ruolo di direttore gestione ed alienazioni del dipartimento patrimonio. Gherardi avrà l’incarico per tre anni.

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