giovedì 30 giugno 2016

Roma, l'assessore in pectore Berdini prova a "sgravarsi" dalla grana stadio: delibera già in Regione. Ma la Regione smentisce

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STADIO ROMAmento
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Paolo Berdini, come primo atto da assessore all’Urbanistica in pectore, parla della vicenda stadio e se ne lava le mani passando la palla alla Regione Lazio. O almeno ci prova. Dopo aver definito il progetto “uno scempio”, salvo poi ritrattare, ha annunciato a ‘Edilizia e Territorio-Il Sole 24 Ore’ che l'iter procedurale per dare il via ai lavori della nuova casa dei giallorossi a Tor di Valle ha ricevuto l’ok dagli uffici comunali e la delibera è ormai sul tavolo della Regione Lazio. “Mi dicono – spiega Berdini - che la documentazione è stata analizzata e approvata dagli uffici comunali. I dirigenti mi hanno comunicato che giuridicamente e tecnicamente è tutto in ordine e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l'avvio della conferenza dei servizi. Se veramente le cose stanno così - ma io non ho visto il provvedimento - lo stadio della Roma non è più una questione comunale e del mio assessorato. Ora il procedimento dipende solo dalla Regione”.
Passano poche ore e quello che sembra un tentativo goffo di chiudere la questione stadio prima dell’insediamento ufficiale della Giunta in Campidoglio, così da scaricare ogni responsabilità, viene smascherato dalla Regione stessa. “In riferimento alle parole dell'architetto Berdini, si fa presente – si legge in una nota - che la Regione Lazio è ancora in attesa dal Comune della trasmissione del progetto sullo stadio della Roma. Ad oggi nulla è stato ufficialmente inoltrato all'amministrazione regionale. Si precisa, inoltre, che nella trasmissione del progetto il Campidoglio dovrà dichiarare la conformità del progetto stesso alla delibera sull'interesse pubblico votato dal Consiglio comunale di Roma”.
Gli uffici del Comune infatti non hanno ancora dato il via libera formale. Si riuniranno invece il 15 luglio poiché, viene spiegato, per cortesia istituzionale si è scelto di convocare la riunione solo dopo l’insediamento della nuova Giunta. Ciò non toglie che gli organi capitolini preposti all’esame della delibera sullo stadio siano intenzionati, avendo già visionato le carte, a dare l’ok ma lo faranno solo dopo che la nuova amministrazione sarà ufficialmente proclamata al suo completo. Quindi, al Pd in testa, appaiono premature le parole di Berdini per il quale la questione non è più di competenza del Comune: “La futura giunta Raggi - dice il capogruppo Pd al Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani - dovrà prendere una decisione chiara e definitiva per poi trasmettere tutta la documentazione in Regione. Solo a quel punto l'Amministrazione regionale potrà valutare il progetto e dare le eventuali autorizzazioni. Finora abbiamo assistito a troppe finte e dribbling spericolati sullo Stadio della Roma". Secondo la legge, dopo che gli uffici del Comune avranno trasmesso l’incartamento potrà partire la conferenza dei servizi che porterà, in caso positivo e dopo 180 giorni, all'approvazione del progetto definitivo. L'ultimo atto poi sarà la delibera della Giunta regionale, con la quale verrà autorizzata la costruzione dell'impianto: da quel momento potranno iniziare i lavori. 
Come è evidente la campagna elettorale è finita e le elezioni ormai ci sono state ma la battaglia sullo stadio continua, curva contro curva. Dal fronte 5Stelle nessuno interviene a fare chiarezza, a smentire o confermare le parole di Berdini. Mentre Roberto Giachetti, alle luce delle dichiarazioni dell’assessore in pectore, accusa il Movimento 5 Stelle di "pressappochismo e schizofrenia su un'operazione urbanistica così importante per la città". Lo stupore e quindi gli attacchi dell'ex sfidante candidato sindaco del Pd derivano dal fatto che lo stesso Berdini nei giorni scorsi aveva apertamente avversato il progetto. E anche Virginia Raggi in campagna elettorale aveva espresso non poche perplessità parlando di un progetto da rivedere. A questo scetticismo si sommano le parole di Marcello De Vito, Mr preferenze 5Stelle, che diceva: "Valuteremo se riportare la delibera in Aula".
Adesso, dice Giachetti, “è singolare che Berdini" non ancora nominato assessore "ci informi che l'iter è partito perché dagli uffici 'gli dicono' che non ci sono problemi di natura tecnico-giuridica. È singolare che una battaglia del Movimento 5 Stelle condotta per 3 anni in consiglio comunale, culminata nel voto contrario dell'attuale sindaco Raggi alla pubblica utilità del progetto e proseguita per tutta la campagna elettorale al netto di riposizionamenti dell'ultim'ora, venga archiviata nel silenzio assordante del Sindaco e se ne demandi ogni responsabilità alla Regione”. Anche perché, ancora, responsabilità della Regione non è.

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