La ribellione di Pizzarotti messo in standby dalla Casaleggio Associati
In un’intervista a Repubblica, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti parla delle multe ai consiglieri comunali del M5S e le decisioni supervisionate dallo staff
“Non credo che sottoporre alcune decisioni a uno staff nominato dalla Casaleggio Associati vada bene. Un conto è rimettersi a un’assemblea di eletti o di iscritti, a chi lavora sul territorio e ne conosce i problemi. Un altro far decidere chi è lontano e magari come nel nostro caso prende decisioni sulla base di pettegolezzi o dicerie”. E aggiunge: “Nel momento in cui sorgono dei problemi – dice invece sugli assessori – il sindaco può già ritirare le deleghe”.
Il sindaco di Parma è stato sospeso il 13 maggio per non aver comunicato di aver ricevuto un avviso di garanzia. Da allora, aspetta ancora, ma in un’intervista a Repubblica, dice la sua sulle multe ai consiglieri comunali del Movimento e le decisioni supervisionate dallo staff.
Sulla procedura di sospensione che lo riguarda dice: “Avevamo pensato a un termine di 30 giorni, perché è quello che abbiamo trovato nei regolamenti per le espulsioni (di sospensione proprio non si parla). Ebbene, sono passati -dice -. E mi sorprende sentire Fico dire che non c`è nessuna scadenza, perché è evidente che questa situazione paradossale in cui non si ricevono risposte e non ci sono contatti non può durare per sempre”.
Pizzarotti dice che attende ancora l’esito della sua sua sospensione dal Movimenti 5 Stelle: quel che sta venendo meno, afferma, “è il rispetto non solo per me come persona, ma per i cittadini che rappresento. E’ questo che non posso tollerare”. E ritiene che non invitarlo all’incontro con i sindaci a Roma “sia stato un gesto da immaturi, soprattutto non avvertirmi.
Mi si poteva dire che per il bene del gruppo era bene non andassi: lo avrei fatto”. “Più passa il tempo – conclude il sindaco di Parma – più continua il loro silenzio e più mi chiedo che senso abbia rimanere in un posto un posto in cui non ti vogliono”.
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