Lega corrotta, sanità infetta
Tangenti, società occulte, appalti pilotati, consulenze d’oro: ecco i verbali dei leghisti lombardi arrestati per corruzione, che imbarazzano anche il governatore Roberto Maroni
A rivelarlo è L'Espresso, che nel numero in edicola da venerdì 1 luglio e già online su Espresso+ pubblica i verbali degli interrogatori in carcere, finora inediti, di tutti i principali imputati nell'inchiesta della procura di Monza sulla corruzione nella sanità lombarda. Il politico varesotto e il capo del suo staff, Mario Longo, hanno anche ammesso che erano «soci occulti» dell’imprenditrice Canegrati, in due aziende sanitarie chiamate Spectre e Sytcenter, cioè i veri titolari delle azioni intestate sulla carta alle loro conviventi. Oltre agli utili, scrive sempre il settimanale, i due esponenti leghisti hanno così incassato anche consulenze di comodo, sempre dietro lo schermo delle compagne: almeno 63 mila euro per Rizzi, altri 147 mila per Longo.
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La Procura di Monza ha contestato a Longo e Rizzi anche altre presunte tangenti. Nei verbali dell'imprenditrice Canegrati, inoltre, compaiono i nomi di vari direttori e funzionari delle strutture sanitarie lombarde, accusati di aver intascato soldi e regali in cambio di appalti o per omettere i controlli.
Dopo questi interrogatori, scrive ancora l'Espresso, tutti gli imputati principali hanno chiesto il patteggiamento. Maria Paola Canegrati ha fatto istanza per una condanna a quattro anni e due mesi, con risarcimento immediato di 300 mila euro; Rizzi, dopo essersi dimesso, ha concordato una pena di due anni e mezzo rimborsando 71.500 euro; Longo ne restituirà altri 182 mila con una condanna a due anni e otto mesi. Ma il conto finale dei danni lo farà la Corte dei conti, che ha già chiesto agli indagati altri quattro milioni.
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