lunedì 6 ottobre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Quanto vale il Tfr in busta paga?

Bonus da 82 euro se l’operazione riguarderà il 100% del trattamento

06/10/2014
Il numero dei lavoratori coinvolti e come ora viene trattato fiscalmente, le criticità legate alle coperture finanziarie e gli equilibri prensionistici. La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha stilato una piccola guida al Tfr per comprendere il dibattito in corso in questi giorni. Con una stima: quella degli importi che finirebbero in busta paga: 40 euro in media al mese se per il 50% degli importi, 82 euro se invece l’operazione «anticipo» riguarda il 100% del trattamento. 

Quali sono i lavoratori interessati?  
La proposta del Governo di anticipare il Tfr in busta paga dovrebbe riguardare esclusivamente i dipendenti del settore privato, ovvero circa 12 milioni di lavoratori rispetto agli oltre 3 milioni del settore pubblico. Per il settore privato ogni anno vengono erogate 315 miliardi di retribuzioni contro i 115 miliardi per quelle dei lavoratori pubblici, per un totale di circa 430 miliardi di retribuzioni l’anno. 

A quanto ammonta il Tfr maturato ogni anno?  
A circa 21 miliardi, 451 milioni di euro. Sapendo che per le imprese che superano i 49 dipendenti il Tfr rimasto in azienda viene destinato al Fondo di Tesoreria Inps questa proposta riguarderebbe solo la metà dei lavoratori privati, ovvero i 6 milioni e 500 mila dipendenti. 

Come è distribuito?  
Ogni anno vengono destinati 6 miliardi del Tfr. Poi ci sono i 6 miliardi distribuiti annualmente al Fondo Tesoreria Inps e i restanti 10 miliardi che rimangono in azienda. 

Quali sono le agevolazioni fiscali?  
Il Tfr, sia che venga corrisposto al termine del rapporto sia che venga in parte anticipato durante il rapporto, gode di un’agevolazione fiscale e previdenziale. La prima riguarda un regime di tassazione agevolata che va dal 23 al 25% della somma percepita; la seconda è invece la totale esenzione, in quanto la somma del Tfr non alimenta il trattamento pensionistico dei lavoratori. 

E se il Tfr va in busta tutti i mesi?  
In passato, in caso di Tfr anticipato mensilmente in busta paga dai datori di lavoro, i giudici del lavoro avevano stabilito un cambiamento della natura della retribuzione, che diventava così ordinaria e non speciale. Di conseguenza, le imprese sono tenute a pagare i contributi corrispettivi ed i lavoratori le imposte con un tasso ordinario e non più agevolato. Per conservare, dunque, l’agevolazione fiscale e contributiva bisogna necessariamente prevedere un’adeguata copertura finanziaria. 

Quanto andrà in tasca ai lavoratori?  
La proposta del Governo metterebbe nelle buste paga dei lavoratori circa 40 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 50%), circa 62 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 75%) e circa 82 euro al mese (in caso di Tfr erogato al 100%). Se si decidesse di mantenere l’odierna agevolazione fiscale, l’ammontare mensile varierebbe di circa 5 euro in eccesso 

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