LAVORO
Jobs act, fiducia al Senato: le votazioni in
diretta
Chiesta la fiducia, protesta dei grillini. Chiama prevista per le 23. Il live.
08 Ottobre 2014
Tra mal di pancia della minoranza Pd e bagarre grillina in parlamento, il Jobs act è sbarcato in Senato.
Mentre Matteo Renzi è a Milano per il vertice europeo sul lavoro, a Roma l'Aula di Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia al governo sulla delega per la riforma del lavoro chiesta dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
IL GOVERNO: OCCHI BEN APERTI. Non ci dovrebbero essere sorprese sulla tenuta numerica della maggioranza, anche se una fronda interna ai democratici ha presentato un documento con 35 firme, assicurando però il proprio voto favorevole.
Dall'esecutivo l'indicazione data a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è di tenere gli occhi bene aperti, per evitare brutte sorprese.
Alla vigilia del voto, nella giornata di martedì 7 ottobre, la ripetuta mancanza del numero legale non è stata un segnale positivo.
POLETTI: «ART. 18 NON DECISIVO». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in Aula ha spiegato che «l'articolo 18 non è l'alfa e l'omega della nostra riflessione. Sarà prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi».
PROTESTA M5S, SEDUTA SOSPESA. Mentre parlava, il Movimento 5 stelle ha protestato e il presidente del Senato Piero Grasso - verso cui sono stati lanciati anche dei libri - è stato costretto a sospendere la seduta, ricominciata poi alle 16. Il voto sulla fiducia è previsto per la tarda serata, con la prima chiama che non comincerà prima delle 23.
Mentre Matteo Renzi è a Milano per il vertice europeo sul lavoro, a Roma l'Aula di Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia al governo sulla delega per la riforma del lavoro chiesta dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
IL GOVERNO: OCCHI BEN APERTI. Non ci dovrebbero essere sorprese sulla tenuta numerica della maggioranza, anche se una fronda interna ai democratici ha presentato un documento con 35 firme, assicurando però il proprio voto favorevole.
Dall'esecutivo l'indicazione data a sottosegretari e vertici dei gruppi parlamentari è di tenere gli occhi bene aperti, per evitare brutte sorprese.
Alla vigilia del voto, nella giornata di martedì 7 ottobre, la ripetuta mancanza del numero legale non è stata un segnale positivo.
POLETTI: «ART. 18 NON DECISIVO». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in Aula ha spiegato che «l'articolo 18 non è l'alfa e l'omega della nostra riflessione. Sarà prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi».
PROTESTA M5S, SEDUTA SOSPESA. Mentre parlava, il Movimento 5 stelle ha protestato e il presidente del Senato Piero Grasso - verso cui sono stati lanciati anche dei libri - è stato costretto a sospendere la seduta, ricominciata poi alle 16. Il voto sulla fiducia è previsto per la tarda serata, con la prima chiama che non comincerà prima delle 23.
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