sabato 11 ottobre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

La scuola che cambia

Da oggi al 15 novembre, ospitiamo un dibattito sulla riforma dell'istruzione promossa dal Governo
Thomas Lohnes/Getty Images

Thomas Lohnes/Getty Images

   
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«L'Italia cambierà solo mettendo al centro la scuola». Difficile essere in disaccordo con quest'ottimo proposito del Governo e con il suo piano di rendere la scuola italiana l'architrave su cui costruire non solo una supposta e prossima ventura ripresa, quanto piuttosto una visione di medio lungo periodo del paese che verrà.
È un tema che si mette al centro da solo, peraltro. Ragionare del futuro della scuola vuol dire chiedersi quali saranno le specializzazioni produttive di domani, quali i valori cui si ispireranno le future generazioni, lungo uno spettro che va dall'egualitarismo alla meritocrazia radicale, quale il destino - fastidiosa zavorra o risorsa imprescindibile? - dei bambini e dei ragazzi stranieri nati in Italia o arrivati qui insieme ai loro genitori, quale il rapporto tra economia pubblica e privata in un periodo in cui a pascolare nei bilanci dello Stato sono rimaste solo le vacche molto magre. 
Cambiare, tuttavia, non è sinonimo di migliorare. Soprattutto se a guidare il processo di riforma è la frenesia, l'ansia del dover fare qualcosa, non importa cosa.  Ogni riforma - veloce o lento che sia il suo iter - ha bisogno di recepire le istanze che provengono da chi nella scuola ci lavora, di chi ne fruisce, di chi a vario titolo in essa ripone le speranze di un futuro migliore. 
Bene ha fatto, quindi, il Governo ad avviare una consultazione ad ampio spettro con tutti questi portatori d'interesse del sistema scolastico italiano. Una consultazione, si legge sul sito internet dedicato a questa riforma, che è iniziata lo scorso 15 settembre e durerà fino al prossimo 15 novembre. Due mesi, insomma, in cui ognuno di noi avrà la possibilità di mettere in discussione i dodici punti della «Buona Scuola» - così Renzi ha battezzato la sua riforma - e di proporre nuove idee e nuovi obiettivi a integrazione di quelli fissati dal Governo.
Ci proviamo anche noi, quindi. Attraverso la rete del nostro Link Tank, abbiamo chiesto a un panel di esperti del mondo della scuola di offrire il loro contributo alla discussione. A partire da oggi, fino al 15 novembre, li pubblicheremo su Linkiesta, con l'obiettivo di farne un ebook da presentare al pubblico e al Governo entro metà novembre. Dai pro e i contro dell'assunzione di 150mila nuovi insegnanti alla nuova formazione del corpo docente, dalla nuova governance dell'autonomia scolastica all'eterna diatriba tra merito e anzianità, dall'alternanza scuola-lavoro all'uso delle nuove tecnologie, abbiamo provato ad analizzare ogni ambito della riforma. 
La nostra speranza è che al pari delle proposte del Governo, anche le nostre riflessioni possano diventare spunti per innescare e alimentare un dibattito che è tanto più proficuo, quanto è più esteso. Sia entrando nel merito dei temi che porteremo all'attenzione, sia soprattutto provando a suggerirne di nuovi. 
Buona lettura!
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