Se nel Movimento c'è un leader in grado di prendere il posto di Beppe, questo è lui. E l'investitura di Italia5Stelle lo dimostra. Perché lui è un grillino perfetto: dal fuoricorso in Giurisprudenza alla vicepresidenza della Camera
Fate largo, sta per passare Luigi Di Maio, il Vice Presidente della Camera a 5 stelle, il vero astro nascente del firmamento pentastellato soprannominato a Montecitorio “il Grillo Rampante”. Qualcuno ancora si ricorderà una delle prime clamorose proteste dei 5 stelle alla Camera. Il 6 settembre 2013, 12 deputati (all’epoca venivano ancora chiamati cittadini-portavoce) salirono sul tetto di Montecitorio per protestare contro il DDL per le riforme costituzionali esponendo uno striscione che diceva “La Costituzione è di tutti”. Tra coloro che tentarono di salire ma furono bloccati dal questore della Camera Stefano Dambruoso c’era anche il Vice Presidente della camera Luigi Di Maio. Secondo quanto riferito da Dambruoso, Di Maio avrebbe reagito dicendo: “Conosco il diritto costituzionale, sono al terzo anno fuoricorso di Giurisprudenza“. Watch out, we’ve got a badass over here. Quella però fu l’unica ascensione che non riuscì a Di Maio, perché a guardare la sua storia si può notare solo una costante: la continua ascesa politica.
LUIGI DI MAIO, GRILLINO PERFETTO
In effetti la carriera politica di Di Maio è cominciata presto, proprio nelle aule dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” dove, tra un esame e l’altro, ha fondato nel 2004 l’associazione per studenti di Ingegneria “ASSI” e nel 2006 l’associazione studentesca Studentigiurisprudenza.it della quale è stato Presidente e grazie alla quale ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio degli studenti e di Consigliere di Facoltà. Molti vedono la politica in ambito universitario come un trampolino per future carriere politiche ben più importanti, ma Luigi no, per lui le cose non stanno così. Lo ha detto anche in un video sul canale YouTube dell’associazione Studentigiurisprudenza.it dove faceva un po’ di propaganda elettorale in vista delle elezioni politiche 2013. Perché non ha mai pensato di fare politica da grande, ma visto che è stato presidente di un’associazione che ha preso 500 voti alle elezioni di Facoltà tanto vale provarci no?
Di Maio è arrivato secondo alle Parlamentarie del 2012 per la circoscrizione Campania 1, non si sa con quanti voti, visto che la pagina con i risultati ufficiali non c’è più sul sito di Beppe (ma non era tutto in Rete?). Si sa solo che Roberto Fico, che è arrivato primo nella stessa circoscrizione di voti ne prese 228 e pare che Di Maio ne abbia prese 189. Dagospia dell’epoca riporta un commento di Di Maio sui risultati:
Ci siamo votati tra di noi nella mia circoscrizione avranno votato al massimo 500 persone.
Non male per Di Maio, che aveva già provato a candidarsi per il Movimento 5 Stelle nel 2007. All’epoca erano le elezioni comunali di Pomigliano d’Arco e il Di Maio candidato consigliere ottenne solo 59 preferenze. Ma il Movimento non era ancora la forza politica di peso che diventerà nel 2012 e lui aveva appena iniziato la Presidenza della sua associazione di studenti di giurisprudenza. Ecco il video della sua candidatura:
Arrivato a Montecitorio a ventisei anni, Di Maio è diventato il più giovane Vice Presidente della Camera ed è diventato uno dei volti televisivi del Movimento. Forse è per questo che il suo numero di presenze in Aula è inferiore alla media dei deputati.
ONOREVOLE, UNA DOMANDA
La presenza costante di Di Maio in televisione è uno dei sintomi del prestigio che gode presso i due guru del Movimento, loro che non volevano che nessuno dei cittadini-portavoce andasse in televisione, loro che non volevano personalismi. Eppure Di Maio è stato scelto per essere il volto dei cinque stelle, perché? Uno dei grandi classici di Di Maio televisivo è quello di non rispondere mai alle domande, in questo video di qualche giorno fa la giornalista di Rai News chiede a Di Maio la sua posizione sull’Articolo 18:
Come molti altri politici di professione, l’onorevole Di Maio non risponde e preferisce parlare di abolizione dell’IRAP e di reddito di cittadinanza, tutte cose interessanti senza dubbio ma che non entrano nel merito della questione che gli è stata posta. Forse però l’Articolo 18 non è il suo argomento preferito, in questa intervista a Sky Tg 24 in meno di trenta secondi riesce a cambiare argomento e a parlare di STAMPANTI 3D:
Anche per quanto riguarda domande più semplici, ad esempio la presenza o meno del sindaco di Parma Federico Pizzarottisul palco al Circo Massimo, il Vice Presidente della Camera evita di rispondere e preferisce ricordare che ci saranno altri amministratori e che nessuno di loro parlerà, ma non spiega le motivazioni della scelta né la presenza sul palco del sindaco di Livorno Filippo Nogarin:
È proprio dall’atteggiamento tenuto durante le interviste che forse è possibile capire come mai il giovane Vice Presidente della Camera sia considerato uno dei pentastellati più importanti ed influenti. Quando risponde alle domande, quando parla in pubblico, Di Maio non si sbilancia, non si espone: dà un colpo al cerchio e uno alla botte. È l’uomo giusto per rappresentare degnamente le opinioni spesso divergenti del variegato elettorato grillino. Chiunque si può riconoscere nelle buone parole di Luigi Di Maio perché è in grado di dire solo cose che non scontentano nessuno.
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