lunedì 6 ottobre 2014

Camusso come Breznev.

Jobs act, Stefano Fassina: "Con la fiducia conseguenze politiche". Susanna Camusso insiste: "Matteo Renzi come la Thatcher" (VIDEO, TWEET)

Pubblicato: Aggiornato: 
STEFANO FASSINA
Aggiornamento delle ore 19.50. Il consiglio dei ministri ha autorizzato la questione di fiducia in Senato sul ddl lavoro. Lo si apprende da fonti di governo. A quanto si apprende, il testo del Senato dovrebbe essere emendato da un testo del governo.
"Se la delega resta in bianco è invotabile e con la fiducia conseguenze politiche". È questo il tweet minaccioso scritto da Stefano Fassina a proposito del jobs act e dell'ipotesi di porre la fiducia da parte del governo.
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Intanto la leader Cgil, Susanna Camusso, insiste nel paragonare Renzi alla Thatcher. Siamo a metà del semestre europeo a guida italiana - dice al vertice dei sindacati Ue - "e non c'è stato ancora accenno di dialogo sociale da parte del presidente del Consiglio. Questa modalità si era vista in Europa una sola volta, con madame Thatcher".
Camusso spiega che il sindacato italiano è sempre pronto al confronto ma anche al conflitto per contrastare scelte politiche non condivisibili. La leader della Cgigl, parlando dell'incontro previsto con il governo, dice che con la convocazione si è avuto "un cambiamento di orientamento" nel governo, che comunque si era presentato all'insegna del "non confronto" con i sindacati.
Camusso si augura che il cambio di direzione del governo sia "vero e serio". Con il Jobs Act - dice - i diritti per tutti "vengono poco estesi in cambio di una riduzione dei diritti per chi è al lavoro. Abbiamo bisogno di una politica di aumento dei salari e di riduzione del fisco sulle retribuzioni insieme". Il segretario Cgil si dice inoltre preoccupata che il governo voglia "restringere l'azione del sindacato" limitandone i confini alla sola contrattazione aziendale. "Lo interpreteremmo - dice Camusso - come un esplicito attacco alla contrattazione e all'autonomia del sindacato".
Anche Gianni Cuperlo si fa sentire. Il leader di sinistra dem, rivolge "un appello al governo e al presidente del Consiglio perché eviti il voto fiducia" sul jobs act. "Ci sono pochi precedenti sulla delega- dice Cuperlo a Rainews 24 - e in questo caso avverrebbe su una materia molto delicata. La fiducia è lo strumento meno adatto. Il governo sembra voler discutere domani mattina con le parti sociali. L'incontro è un fatto positivo. Io rivolgo un appello a non farsi prendere dalla fretta, non farebbe bene alla riforma".
Cuperlo invita a "proseguire il lavoro iniziato in sede parlamentare, consentendo il dibattito e lasciare i senatori in libera coscienza di votare gli emendamenti. Il Parlamento deve essere sovrano, la riforma del lavoro non può essere spazzata via perché c'è un vertice europeo".
A chi gli chiede se voterebbe la fiducia, Cuperlo risponde: "la fiducia è un voto impegnativo e vincolante, ma io non sono d'accordo sul modo in cui la questione è stata impostata nei giorni scorsi e cioè che a prescindere dalla riforma si vota o no. Si può fare una buona riforma, evitando la logica del prendere o lasciare".

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