Cosa diceva Alessandro Di Battista degli immigrati morti in mare
di Alessandro D'Amato - 13/01/2014
A futura memoria, e affinché lo stesso ricordi quanto è bello parlare ma anche che dare il silenzio come spiegazione è sempre meglio quando non si sa che dire, nel giorno in cui la base del MoVimento 5 Stelle vota per far votare sì (il che sarebbe incostituzionale, visto che vige l’articolo 67 sul divieto di mandato imperativo; in ogni caso, transeat) all’abolizione del reato di clandestinità domani in Parlamento, oggi ricordiamoAlessandro Di Battista. Lo ricordiamo grazie a un post che scrisse il 3 ottobre sulla sua pagina Facebook, dall’inizio alquanto magniloquente (sì, gli capita spesso):
E fin qui i contenuti sono chiari, vero? Ora viene il bello. Perché Di Battista risponde alla domanda “Hey, ma allora tu che proponi?” in un modo piuttosto interessante e articolato, nella sua retorica linguistica, e veramente infìmo nella sostanza della soluzione proposta (sì, anche questo gli capita spesso). Di Battista comincia con il pezzo forte della sua anima terzomondista:
Vanno controllate le multinazionali (a cominciare da ENI o ENEL che depredano le ricchezze delle popolazioni africane e sudamericane). In Bolivia alcuni schiavi afrcani che fuggivano dagli spagnoli si riunivano e compivano suicidi di massa perche’ secondo la loro cultura sarebbero rinati nelle vallate africane!
Dopo l’aneddoto storico che poco c’azzecca ma quando ci si trova ad alto livello alcolico vi garantisco che acchiappa, arriva al dunque. Nel modo più vermilinguo possibile: voi l’amate l’Italia, vero? E gli africani chi sono, i figli della serva?
Pensate quanto gli africani amino l’Africa.
Subito dopo la dice tutta:
I fratelli africani devono stare a casa loro, e per farli stare a casa loro devono avere risorse e sviluppo a casa loro.
Chiaro e circonciso (cit.), no? Aiutiamoli, ma a casa loro, come diceva Gianfranco Fini ai bei tempi dell’Msi, quando stava ancora sull’albero. Ebbene, non ci crederete: Di Battista… sta ancora sull’albero. E siccome ormai la frescaccia l’ha detta, eccolo infarcirla con una indebita citazione di problematiche che nulla c’entrano l’una con l’altra, tenute insieme con l’accetta dello slogan contro la presidente della Camera, che doveva essere il bersaglio del momento, “colpevole” di minuto di raccoglimento aggravato:
Questo parlamento non ha fatto NULLA! Dov’e’ la legge sulla cooperazione internazionale Presidente Boldrini? La tragedia della tratta di questi nuovi schiavi non si ferma ne con la repressione (nessuna repressione ha mai bloccato un fenomeno) ne con le politiche di accoglienza miopi promesse da chi, come il Ministro Kyenge, rende facile quel che facile non e’. Inizi a non invitare o stringere le mani a quei dirigenti africani che si arricchiscono con le prebende delle transnazionali, che si arricchiscono con il commercio del coltan, che vivono di diamanti, per sempre. Inizi dando questi segnali. I minuti di raccoglimento dovrebbero servirci a riflettere, non a lavarci coscienze che ogni giorno, in un’istituzione che NON lavora autonomamente si infangano sempre piu’. Non partecipero’ mai piu’ a minuti di silenzio se le tragedia in questione sara’ una delle tante causate dalla politica negli ultimi 30 anni.
E insomma: ora che Di Battista, come Grillo e Casaleggio, è ufficialmente minoranza nel MoVimento 5 Stelle (ma è probabile che l’ampliamento del bacino di voti cambi le carte in tavola, visto che 24mila sono scarsamente rappresentativi di 8 milioni e passa di voti), ricordiamolo così, il simpatico ragazzo del MoVimento 5 Stelle con la foto con un bimbo in copertina su Facebook. Perché, ricordatevelo: da Hitler al papa, un pupo in braccio fa consenso.
P.S: Intendiamoci: noi qui non abbiamo alcuna particolare ostilità nei confronti dell’onorevole Di Battista. Che va certamente aiutato, ma a casa sua. (Ovviamente, si scherza)
SEGUI GIORNALETTISMO:
1 Commento