giovedì 4 maggio 2017

Questo dovrebbero fare i parlamentari del PD nei confronti di Salvini in maniera da impedire che possa intimidire, grazie ai poteri di casta che ha, cittadini onesti e seri e capaci e coraggiosi.

Emmanuel Macron ha sporto denuncia contro ignoti in seguito alle insinuazioni fatte da Marine Le Pen sull'esistenza di un conto a suo nome in un paradiso fiscale. La Le Pen ha ammesso di "non avere prove" ma su Internet circolano due documenti su una presunta società offshore del leader di En Marche! Il problema è che non ci sono prove che si tratti di documenti autentici
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A proposito di fake news: Emmanuel Macron ha sporto denuncia per falso e propagazione di false notizie destinate ad avere un’influenza sul voto nei confronti di Marine Le Pen dopo che quest’ultima ieri, durante il dibattito televisivo, ha insinuato che il candidato di En Marche! avesse un conto offshore alle Bahamas.

Marine Le Pen e il conto di Emmanuel Macron alle Bahamas

La Le Pen ha infatti prima candidamente insinuato che Macron avesse questo conto, e poi, quando le è stato chiesto se avesse delle prove, ha candidamente ammesso di non avere alcuna evidenza del fatto che Macron avesse questo conto e di aver soltanto fatto una domanda. Un classico: pensate se il conduttore del Festival di Sanremo durante la diretta dell’ultima serata chiamasse uno del pubblico sul palco e gli chiedesse: “Mi scusi, lei è per caso un pedofilo?”, e al momento del diniego di questi rispondesse: “Hey, ho fatto solo una domanda“.
La calunnia, si sa, è un venticello ma proprio questo è il meccanismo instillato dalla Le Pen durante il confronto tv visto da milioni di francese: fare una domanda che contiene un’insinuazione gravissima nei confronti del candidato avversario e poi, quando si riceve il diniego, dire che alla fine si è fatta soltanto una domanda. Quante volte abbiamo visto questo stesso schema riproporsi nella polemica politica italiana, ad opera di tutto l’arco costituzionale? Piuttosto spesso.

La storia del conto di Macron alle Bahamas

Eppure la storia del conto di Macron alle Bahamas è cominciata a circolare ieri in circostanze curiose. In due servizi di hosting su Internet è possibile infatti ritrovareuna serie di documenti che si riferiscono alla costituzione di una LLC (limited liability company) alle Bahamas nominata La Providence LLC. Il documento è fotografatosenza che si riesca a valutarne l’autenticità, è siglato su ogni foglio in basso a destra e firmato nell’ultima pagina. Il nome dei file (onviuq.pdf) è identico. I metadata invece indicano che il file sia stato creato poco prima di essere messo online.
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Non è chiaro se questo documento sia autentico e il Washington Post fa notare che alcune parti sembrano prese dai regolamenti per l’apertura di una LLC in California e non a quelli della 1995 Nevis Limited Liability Company Ordinance che invece viene citata.

La firma di Emmauel Macron è vera o falsa?

Ovviamente è impossibile valutare se la firma sia vera o falsa. Lo stesso documento è stato pubblicato sulla board /pol/ di 4chan. La questione principale è ovviamente quella della firma. La firma autentica di Macron non pare molto simile, soprattutto qui. Ma questo non pare una prova decisiva anche perché è molto facile falsificare documenti del genere con gli strumenti informatici.
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La firma di Macron dal sito di En Marche!
La firma però è molto più simile a quella che si può tranquillamente scaricare dal sito ufficiale di En Marche! e che è molto diversa e leggibile dalla firma che Macron sembra solitamente apporre ai documenti.
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In un articolo su Disobedientmedia, sito internet i cui reali proprietari sono anonimizzati, si spiega che La Providence è il nome della scuola che frequentò Macron quando conobbe la sua attuale moglie Brigitte e si segnala anche l’esistenza di un secondo documento – che si trova sempre su siti che consentono di hostare documenti – in cui Bryan Hydes della First Caribbean International Bank scrive via Fax a Richard Palmer per conto della La Providence a proposito di un assegno. Il passaggio logico conseguente è semplice: Macron ha aperto quella società, quella società ha un conto, ergo Macron ha un conto alle Bahamas.

La fake news del conto di Macron alle Bahamas

C’è però un problema. Nel primo documento La Providence viene definita una LLC mentre nel secondo viene definita una LTD. Questo però è teoricamente possibile e non è una prova che si tratti di due società differenti. Del resto non c’è nemmeno la prova che i due documenti siano autentici. I due documenti inoltre hanno datazioni differenti: il primo è datato 2012 il secondo 2015.
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Dai documenti inoltre non è chiaro se Macron sia il proprietario della società o se l’abbia aperta per conto di un suo cliente quando lavorava per la banca d’affari Rothschild & C. Macron sarebbe quindi il “nominee director” che agisce in nome di un proprietario che vuole mantenere l’anonimato. In questo secondo caso però dovrebbe esserci un secondo documento nel quale è indicata l’identità del reale proprietario. Dal momento che l’autenticità di questi documenti è assai dubbia questa ulteriore attestazione potrebbe non esistere. Inoltre  Al di là che possa costituire un reato o meno chi ha diffuso questi documenti chiaramente mira ad alimentare il sospetto che Macron sia coinvolto in attività “poco chiare” o illecite. La First Carribbean Bank nel 2013 era stata individuata come banca che aiutava gli evasori fiscali.

Le indagini della Procura di Parigi

Nel frattempo l’ANSA riferisce che la Procura di Parigi ha aperto un o un’indagine preliminare per diffusione di notizie false. L’inchiesta è stata aperta in seguito alla denuncia di Macron per diffusione di notizie false in seguito alle insinuazioni di Marine Le Pen su un presunto conto occulto del candidato di En Marche alle Bahamas. L’inchiesta affidata alla BRDP riguarda “falso, uso di falso”, nonché la “diffusione di notizie false per orientare il voto” presidenziale.

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