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È una storia che viene da lontano quella del contratto decentratto (e quindi del salario accessorio) dei 23 mila dipedenti di Roma Capitale e che a tarda sera si è chiusa dopo una lunga trattativa tra sindacati e amministrazione capitolina con la firma unitaria di un nuovo accordo. “Abbiamo appena sottoscritto un accordo importante, che supera l’atto della giunta Marino dopo anni di vertenza e una trattativa serrata, durata 10 mesi”, annuncia di fatti Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil Roma e Lazio.

La sindaca Virginia Raggi, usa Facebbok, invece, per annunciare la svolta: "Un nuovo contratto per i dipendenti capitolini.Un nuovo inizio per l'amministrazione. Firmato accordo con sindacati. #RomaLavora", scrive sul social. Non solo: la sindaca infatti si è anche "presa l'impegno - dice Di Cola -  affinché venga rinnovato anche il contratto nazionale, portando la questione in tutte le sedi"

Poi Di Cola entra più nei dettagli aggiungendo che “non solo si utilizzano a pieno le risorse disponibili e si recuperano le somme perse negli anni a causa dell’atto unilaterale ma si sblocca anche la valorizzazione del personale, ferma da quasi due lustri, permettendo la crescita delle carriere. Si inserisce il legame tra la performance organizzativa legata ai risultati ottenuti dalle strutture, l’offerta di servizi e il salario accessorio. La valutazione sulle performance individuali, poi, terrà conto dell’apporto del singolo dipendente al raggiungimento degli obbiettivi della struttura di appartenenza. Quindi si dota la macchina amministrativa di uno strumento vero per l’applicazione dei piani strategici predisposti dal livello politico. Inoltre si prevedono istituti contrattuali per chi ha disagi, responsabilità e rischi”.

Il documento contiene quindi anche le regole per erogare la parte accessoria del salario, quella legata alla produttività. Con una novità rispetto al passato che i sindacati spiegano così: "Si lega gran parte della produttività ai risultati conseguiti dalle strutture dell'amministrazione anche in termini di servizi". Il salario di produttività sarà quindi collegato direttamente ai risultati delle singole strutture e quindi anche ai servizi offerti ai cittadini. Un punto del tutto nuovo visto che obiettivi prefissati avranno un tetto minimo di raggiungimento fissato al 70 per cento.

L’accordo, ora, dovrà passare attraverso la consultazione tra i lavoratori "durante un ciclo di assemblee che effettueremo nelle prossime settimane. Dopo anni di battaglie, finalmente una firma importante che riporta alla normalità e permette di ripensare al futuro", rimarca il sindacalista.

E
 anche per l'esecutivo di Usb Roma Capitale "con la sigla del contratto decentrato dei dipendenti capitolini si cancella finalmente l'infame pagina scritta con l'atto unilaterale di Marino, durata oltre due anni".

Finisce così una stagione costellata, negli ultimi tre anni, da mobilitazioni, scioperi, e manifestazioni dei dipendenti capitolini: azioni che avevano creato anche disagi ai cittadini. Ora archiviate definitivamente.