Colpo di scena raga! Il rapporto che accusa le organizzazioni non governative di connivenze con gli scafisti è di Frontex. E...
Carlo Bonini su Repubblica di oggi affronta la genesi del presunto rapporto dei servizi segreti che accusava le Organizzazioni Non Governative di fare comunella con gli scafisti e che, secondo il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, non si poteva utilizzare come prova in tribunale ma poteva essere dato in pasto all’opinione pubblica. Il rapporto, scrive Repubblica, non è stato scritto dai servizi segreti italiani né è stato acquisito da loro. Si tratta invece di un rapporto di Frontex:
Come dichiarato pubblicamente ieri dal Presidente del Copasir, il leghista Stucchi, e come confermato a Repubblica da tre diverse fonti di vertice della nostra Intelligence, le nostre due Agenzie, Aise e Aisi, come pure il Dis che le coordina, non hanno mai acquisito autonomamente, né ricevuto, formalmente o anche solo informalmente, le informazioni (o anche qualcosa che le somigli) di cui si discute da settimane. Si tratta di brandelli di conversazioni telefoniche tra unità di soccorso navale delle Ong e scafisti intercettate a ridosso delle acque territoriali libiche. E, a quanto riferiscono ancora a Repubblica fonti vicine all’inchiesta parlamentare, di foto aeree.A raccogliere le une e le altre, le unità aeree e navali che partecipano in acque internazionali all’operazione di soccorso in mare e quelle di guardia costiera. Ma quali? Ascoltato dalla IV Commissione del Senato, l’ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell’operazione Eunav for Med “Sophia”, ha sostenuto di non avere evidenze sui rapporti Ong-trafficanti e che, almeno a far data dallo scorso ottobre, l’attenzione della squadra navale si è concentrata sull’embargo alle armi dirette in Libia e sull’addestramento della guardia costiera libica. Dunque, che il lavoro di intelligence sul traffico di esseri umani ha avuto una sola mano. Quella di Frontex, l’Agenzia Ue presente nel Mediterraneo con la missione “Triton”, un’operazione di pattugliamento e vigilanza della frontiera meridionale dell’Europa che si spinge fino a 138 miglia nautiche a sud delle nostre coste e che conta su una forza aeronavale composta da 11 natanti, 350 uomini, tre aerei e due elicotteri.
Il rapporto non è mai passato attraverso i canali istituzionali nonostante fosse classificato a bassa segretezza:
È dunque “Frontex” — come ha indirettamente confermato durante la sua audizione del 12 aprile scorso sempre in IV Commissione del Senato il direttore esecutivo dell’Agenzia, Fabrice Leggeri — l’agenzia di Intelligence che, attraverso le proprie unità e quelle di Guardia costiera con cui è in costante rapporto, ha raccolto quel materiale cui, nessuno, ha sin qui avuto diretto accesso. Che non è stato scambiato o veicolato né attraverso i canali istituzionali tra Bruxelles e Roma, né attraverso i circuiti di intelligence e che, per quello che è stato possibile ricostruire, sarebbe invece contenuto in un «rapporto con bassa classifica di segretezza» tutt’ora nella esclusiva disponibilità di “Frontex”.
Che dite, sarà il momento di pubblicarlo? Magari per scoprire altre cosine interessanti su quanto c’è davvero scritto?
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