Enrico Mentana annuncia querela a Beppe Grillo
Enrico Mentana annuncia una querela a Beppe Grillo per il post “Una giuria popolare per le balle dei media” che il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha pubblicato sul suo blog e nel quale campeggia anche il simbolo del Tg di La7.
«In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato», scrive Mentana, e la prosa nervosetta e con tanto di ripetizione pare far capire che sia davvero arrabbiato. «Fabbricatori di notizie false è un’offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile», chiude Chicco anche se nel post il suo Tg non era neppure nominato.
“Propongo, non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media”, ha scritto oggi Grillo chiedendo che a formare questa giuria siano “cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo”. E ancora:
Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull’esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell’inquisizione proposto dal presidente dell’Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet. E alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa? Il quotidiano La Stampa ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, né degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche.
Grillo si riferisce al caso di Beatrice Di Maio, accusata di far parte di una fantomatica Spectre fiancheggiatrice del M5S e in rapporti con la Casaleggio e poi rivelatasi essere niente popò di meno che la moglie di Brunetta. All’epoca La Stampa prima premiò l’autore dell’articolo Jacopo Iacoboni e poi sostenne che la notizia dell’articolo era la querela per diffamazione da parte di Luca Lotti. Poi Grillo parla di un articolo del Giornale su un incontro tra Davide Casaleggio e i vertici di Widiba, banca online di MPS.
‘Affari a 5 stelle. Grillo vuole una banca’. Una falsità totale che stravolge un fatto vero, ossia che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l’Ad di una banca online che ha ricevuto vari premi per l’innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete e sulle sue possibilità, così come incontra decine di aziende innovative. Capite come lavorano i media?
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