La Costituzione per Di Maio è ancora un rebus
Dopo aver fatto campagna per il No il vice presidente della Camera si lamenta del fatto che le province non siano state abolite
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Forse Luigi Di Maio non lo conosce, ma questo è l’articolo 114 della Costituzione italiana che oltretutto è uno degli articoli che ha difeso essendo oggetto della riforma bocciata il 4 dicembre dagli italiani.
Perché scriviamo che forse Luigi Di Maio non conosce l’articolo 114, il motivo sta nel contenuto di un Tweet che ha pubblicato nella giornata di oggi: “Dovevano abolirle e sono ancora tra noi. M5S non si candida e non vota alle provinciali”.
Di Maio, uno dei leader del M5s si lamenta delle votazioni per i Consigli provinciali che in questi giorni interessano molte province italiane – le votazioni sono di secondo livello dopo la legge Delrio del 2014 -. La riforma costituzionale, contro cui il M5s si è battuto duramente, prevedeva tra le altre cose l’abolizione definitiva dalla Costituzione delle province, che visto il risultato del referendum sono ancora presenti nell’ordinamento italiano.
Il vice presidente della Camera dunque o non conosce la Costituzione, da lui definita la più bella del mondo, o mente, perché in effetti lui è stato il più grande sponsor delle province, come del Cnel tra le altre cose. Ora non può Di Maio accorgersi che le province esistono ancora e protestare, poteva farlo e spiegarlo agli italiani prima del 4 dicembre, ma la linea è stata di far votare di pancia.
Naturalmente le risposte non si sono fatte attendere
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