Come cambia La Buona Scuola: stop all’esodo dei prof al Nord e al vincolo dei tre anni
Le principali novità per i docenti
Fine dell’esodo di insegnanti dal Sud al Nord. Stop al vincolo dei tre anni nell’istituti in cui si è stati assegnati. Sono queste le principali novità al vaglio del governo per modificare ancora La Buona Scuola (riforma approvata nel 2015).
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COME CAMBIA LA BUONA SCUOLA
Il cambio di rotta dell’esecutivo sui trasferimenti di docenti è arrivato con un’intesa tra ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e sindacati sulla mobilità che autorizzerà per il 2017/2018 i prof a chiedere di tornare vicino casa. L’accordo, inoltre, scioglie il vincolo per gli insegnanti di rimanere per tre anni nell’istituto in cui sono entrati di ruolo e riguarda anche i docenti meno esperti. Spiega Ilaria Venturi su Repubblica:
Riguarda tutti, anche gli 83mila neoassunti con la Buona scuola. La novità varrà solo per un anno. «Si tratta di una misura straordinaria — spiega la neoministra all’Istruzione, ex sindacalista — Resta fermo l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107, della continuità didattica». Altra novità riguarda l’assegnazione dei docenti nelle scuole. La rivoluzione della chiamata diretta da parte dei presidi viene attenuata: gli insegnanti potranno esprimere, nel chiedere il trasferimento, fino a 15 preferenze e viene reintrodotta la possibilità di indicare, oltre agli “ambiti” territoriali (gruppi di istituti, la cui assegnazione dipende poi dai presidi) anche le singole scuole, sino a un massimo di cinque.
La mobilità, che lo scorso anno ha riguardato 200mila docenti, si terrà poi un’unica fase e i criteri per l’individuazione dei docenti secondo il loro curriculum saranno stabiliti in un accordo separato.
Differenti le reazioni alle novità de La Buona Scuola. I sindacati si dicono sodisfatti per il cambio di metodo del governo e il superamento delle divergenze. I presidi considerano invece le novità un passo indietro.
(Foto di copertina da archivio Ansa)
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