Un'assemblea degli attivisti convocata per sfiduciare il presidente dell'VIII Municipio, che ci aveva dato tante soddisfazioni durante il complotto della monnezza. I motivi? Urbanistici, diciamo
Non si interrompe un’emozione così. Sarebbe un vero peccato se il MoVimento 5 Stelle dell’VIII Municipio sfiduciasse l’ottimo Paolo Pace, che già ci ha dato molte soddisfazioni in occasione del complotto della monnezza contro il M5S. Eppure un paio di giorni fa su Facebook la consigliera Cinzia Piacentini parlava esplicitamente di mozione di sfiducia nei confronti della “questione Paolo Pace”, che “non sembra essere collaborativo né in linea ai principi e valori del MoVimento. La situazione sembra insostenibile a causa dei suoi comportamenti da capo. Ieri sera in riunione di maggioranza in difesa degli i60 e di fantascientifici attacchi al nostro assessore all’Urbanistica che come Berdini sta facendo un lavoro ammirevole, siamo arrivati alla rottura. Stasera la causa verrà discussa con gli attivisti della bocciofila”.
Paolo Pace: la mozione di sfiducia per il presidente M5S dell’VIII Municipio
Ma a quanto pare la bocciofila ha portato consiglio. Alberto Afflitto, capogruppo all’VIII Municipio, ha successivamente smentito che nella riunione si sia discussa la possibilità di una mozione di sfiducia nei confronti di Pace: «L’unica esternazione pubblica è quella fatta sulla propria pagina FB dalla portavoce consigliera Piacentini nel pomeriggio di ieri. Alcune parti riportate nell’articolo sono totalmente inventate e questo è verificabile sia perché erano presenti almeno una settantina di persone sia perché esiste una registrazione audio della riunione». Scrive il Messaggero che il fuoco amico proviene dalla frangia ortodossa dei pentastellati: «Non a caso l’altra sera alla riunione del gruppo si sono visti i consiglieri comunali Monica Montella e soprattutto Marcello De Vito, presidente dell’assemblea. La situazione alla Garbatella è rovente. Anche Roberta Lombardi, deputata e leader degli ortodossi romani, sarebbe stata coinvolta».
L’altra notte nella riunione in cui si è discusso della mozione alla fine si è parlato anche del post «arcicritico» di Annalisa Taverna, sorella della senatrice Paola, contro Virginia Raggi. In molti,quasi tutti, lo condividevano nel merito. E le critiche nei confronti della sindaca si sono sprecate in questo che – per inciso- è anche lo storico municipio di Daniele Frongia, già vicesindaco vicinissimo a Virginia.
Paolo Pace e il complotto dell’immondizia
Sarebbe comunque ingiusto sfiduciare Pace che stava già dando molte soddisfazioni alla pubblicistica della città. Il presidente dell’VIII Municipio in quota MoVimento 5 Stelle, su Facebook si presentò lo scorso settembre a denunciare un complotto dell’immondizia contro i grillini, come già avevano cominciato a fare altri attivisti che si erano accorti, inopinatamente, che Roma era sporca.
Questa mattina un nostro consigliere si è imbattuto in un rovistatore che gettava a terra tutto quello che estraeva dal cassonetto.Il nostro consigliere ha chiesto il motivo di tale comportamento inqualificabile e la risposta è stata sorprendente: l’uomo ha dichiarato che era stato incaricato da qualcuno di comportarsi così.Come Amministratore auspico che la risposta sia stata dettata solo da una giustificazione momentanea e non sia sintomo di una precisa strategia che mira a vanificare il buon lavoro che il nostro Municipio sta portando avanti fin dai primi giorni dell’insediamento della nuova Giunta.Come atto dovuto segnalerò alle autorità competenti quanto accaduto affinché si faccia luce sulla vicenda.Abbiamo il compito di sorvegliare e intervenire su ogni situazione che richieda un intervento incisivo e immediato per ripristinare il decoro e bonificare i luoghi, e per questo ritengo preziosa l’attività di denuncia di tutte le attività illegali che i comitati di quartiere, le associazioni e i cittadini sottopongono quotidianamente alla nostra attenzione.
In attesa di leggere le risultanze della segnalazione alle autorità competenti, che Pace non ha mai pubblicato, si nota che il “consigliere” non viene chiamato per nome e cognome, rendendo così impossibile la verifica della veridicità della segnalazione. Ovviamente anche dell’uomo fermato non c’è traccia di identificazione così come non c’è nessuna spiegazione su chi avrebbe incaricato il malcapitato del suo Piano Malefico (TM) contro la Giunta Raggi (ma possiamo immaginarlo…). Segnalazioni di questo genere continuano ad arrivare da gente che ha responsabilità istituzionali di cui però sembra essersi dimenticata. La parte divertente della vicenda è che il presidente del Municipio è stato preso molto sul serio:
Insomma, Paolo Pace promette bene. Non si interrompe un’emozione così. Non cacciatelo.
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