Mentre l’Unità, camminando sul sottile filo del ridicolo, sostiene addirittura che sia stata la Casaleggio a insultare la Bedori:
La vera storia di Patrizia Bedori «brutta e grassa»
Come è andata veramente? Lo abbiamo spiegato ieri: nella sua dichiarazione su Facebook la candidata chiama in causa Tonino Silvestri, anche lui attivista del MoVimento 5 Stelle:
A Tonino Silvestri nato a Spinetoli che ha detto “brutta grassa e obesa” “fuori a calci nel culo” non dico niente poiché le sue parole si commentano da sole ma sopratutto si commenta la sua pagina FB. Ti voglio regalare 1 minuto di notorietà. Poi rientrerai nell’oblio. Sono generosa e ovviamente mi astengo da commenti sul tuo aspetto fisico perché io le persone le giudico da quello che sono, da quello che dicono ma sopratutto da quello che fanno.
Viceversa Serenella Fucksia tu l’hai avuto il tuo momento di notorietà. Sei famosa perché non mantieni la parola data ai tuoi elettori e, come dicevo, io le persone le valuto da quello che fanno.
Io ho altri valori e la mia parola vale, sono su un altro livello, cui tu non potrai mai accedere e forse neanche capire. Tutto torna, anche se sono una ” nulla facente super cazzolara svogliata” come mi hai descritta.
Ma la frase è evidentemente frutto di un equivoco. Il post di Silvestri a cui si riferisce la Bedori è questo:
E, come è evidente dal contesto dell’affermazione, la frase è evidentemente ironica: Silvestri stava contestando il principio secondo il quale per fare il candidato si debba essere di gradevole aspetto, e lo si capisce anche dalla faccina con cui ha accompagnato l’affermazione. Lo stesso Silvestri ha precisato nei commenti al post della Bedori di aver voluto essere ironico e di voler criticare chi, nel M5S, fa attenzione a queste cose.
Ora, si potrebbe anche notare che Silvestri, per discolparsi dai presunti insulti nei confronti della Bedori, ha definito in pubblico la moglie “brutta, grassa e obesa”, ma meglio non sottilizzare visto che semmai sarà la legittima consorte a fargliela robustamente pagare. Più interessante è invece sottolineare che nell’intervista rilasciata ad Andrea Senesi sul Corriere della Sera si ricorda che a chiamarla “robustella” durante il suo spettacolo a Milano è stato proprio Beppe Grillo:
Però Bedori il primo a fare battute su di lei è stato proprio Beppe Grillo. Nel suo spettacolo milanese ha parlato di lei come di una «brava mamma un po’ robustella».«Dire che una persona è robustella è radicalmente diverso dagli insulti che ho ricevuto in questi mesi. So distinguere la battuta dall’aggressione. La satira non si tocca. E comunque anche con Beppe mi sono poi tolta la soddisfazione. Dopo lo spettacolo l’ho raggiunto e gli ho detto sorridendo: “Scusa, robustella a chi?”. Ci siamo abbracciati e la cosa è finita lì».Ma Grillo e Casaleggio li ha sentiti in queste ore?«No, non li ho sentiti. Ma io non sono un burattino. Per me il movimento non ha vertici. Per me esistono gli attivisti e stop. E io quelli di Milano li voglio ringraziare uno per uno». Lei non è mai stata amata dai leader del movimento.Casaleggio voleva che lei si ritirasse.«Non voglio parlare di politica e queste cose dovreste chiederle a lui. Comunque questa è una decisione mia, non di altri».
E semmai c’è da osservare che anche nell’intervista la Bedori confessa di non aver mai sentito Casaleggio e non si accorge del fatto che le prime perplessità che poi hanno portato al suo ritiro sono arrivate proprio dai leader del MoVimento. Ma c’è anche un’altra parte interessante della faccenda: è quella in cui la Bedori accusa Serenella Fucksia, ex grillina, di averla insultata dandole della nullafacente. A questo proposito la stessa Fucksia ha precisato meglio il suo pensiero:
A CONTARE VERAMENTE per me sono i valori, il modo di essere, sentire, amare, la responsabilità, l’impegno, il coraggio, la generosità, l’anima di ogni singolo individuo, MA non penso che tutti siano adatti a far tutto e per fare bene il Sindaco di Milano occorre anche altro che essere una meravigliosa persona.
Crimi mi rassicurò: “Vedrete ragazzi è una tostissima, vi stupirà”.
Manlio di Stefano invece confermò i miei dubbi “Il marito è benestante, si stressava a fare la Responsabile di vendita di un negozio, decise di stare a casa a godersi la crescita del figlio…”.
Legittimo e meraviglioso!
Il sogno di tante donne che magari non se lo possono permettere, ma per me, valutazione personale e opinabile, ciò era indice di una persona con una bassa soglia di tolleranza allo stress e alla fatica e pertanto non adatta a reggere psicologicamente l’impegno di un ruolo 24/24 ore come è quello che si chiede ad un Sindaco.
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