sabato 19 marzo 2016

MAMBO 

La coglioneria di sinistra si misurerà alle Comunali

Scelte tafazziane, in un ''tutti contro tutti'' che favorirà solo i candidati di Casaleggio.

18 Marzo 2016
Matteo Renzi, segretario del Partito democratico.
(© Imagoeconomica) Matteo Renzi, segretario del Partito democratico.
Il post Renzi e il post renzismo non possono nascere da una sconfitta elettorale.
E bene che gli avversari o antipatizzanti del premier (a quest'ultima categoria appartengo) abbiano chiara in mente questa cosa: dopo un Renzi battuto, se non verrà una destra rigenerata, cosa ora improbabile, verranno gli uomini e le donne comandati da una camera oscura in cui Casaleggio deciderà i nostri destini.
Il Movimento 5 stelle ha subito una metamorfosi con un aspetto buono, offre in tivù solitamente rappresentanti acculturati a differenza dei tempi di Lombardi e Crimi, ma appare sempre più come una setta guidata dal buio dell'inferno.
Di Trump, di Marianne Le Pen, di Orban sappiamo tutto, di Casaleggio - non vale più la pena parlare di Grillo - nulla e nulla lascia trasparire del suo pensiero: è cosa allarmante perché supera tutte le più angosciose visioni di destra.
LE SCELTE TAFAZZIANE DEL CENTROSINISTRA. Non si comprende allora perché vi siano ancora forze di sinistra che aspirano a collaborare con la banda Casaleggio, ovvero a favorirla con candidature bandiera che possono nuocere al candidato di centrosinistra.
Prendiamo due casi: Roma e Torino. Nella Capitale corre Roberto Giachetti, di famiglia pannelliana, poi anni a fianco di Rutelli, ottimo sindaco della città, poi parlamentare preparato e instancabile. È diventato renziano immediatamente, senza poter far calcoli sul successo del suo protetto.
Quel risciò che lui tira avendo a cassetta Renzi è una simpatica spiritosaggine di uno che non è diventato renziano per convenienza. Non è mica Orfini. Giachetti, come ho spesso scritto, conosce e ama la sua città, può fare e farà una campagna elettorale porta a porta. Contro di lui si presenta Stefano Fassina, bravissima persona e altrettanto tristissima, che ha sposato la tesi del 'social fascismo' per cui tutto è meglio di Renzi e di ciò che Renzi battezza.
Il nostro uomo sa di economia ma non di storia, sennò capirebbe che si è infilato su una strada dei passi perduti.
Radunerà voti, ma darà una mano alla candidata di Casaleggio. Come rinnovamento e riaffermazione della sinistra non è male.
Su Marino mi taccio. Orfini l'ha fatto fuori breznevianamente, ma vogliamo ricordare come ha fatto il sindaco? Velo pietoso. Solo Alemanno è stato peggio di lui.
DA TORINO A MILANO, GARA A FARSI MALE DA SOLI. A Torino un ex ragazzo della Fgci poi divenuto sindacalista Fiom si batte contro un sindaco per bene, gran lavoratore, sicuramente non simpaticissimo, figlio autentico della sinistra.
Non so quanti voti raccoglierà, questo Airaudo, so che può indebolire Fassino e costringerlo al ballottaggio dove sulla Accordino, casaleggiana, accorreranno i voti di destra.
Very compliments, mister Airaudo, molto di sinistra anche la sua scelta!
Stesso ragionamento per quegli ambienti radical milanesi che cercano tracce di Dna comunista nel sangue di Sala. Ve lo dico io: non ne ha, ma l'altro ottimo candidato, Stefano Parisi, è in cattivissima compagnia e dovrebbe imbarazzarsi un po' di più di avere il sostegno di Salvini, alleato di Casa Pound.
Parisi dice che non li vuole (vorrei vedere!) ma loro ci sono.
Insomma, comunque si osservi questa prossima campagna amministrativa il test riguarda sicuramente Renzi ma anche il grado di coglioneria della sinistra.

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