sabato 19 marzo 2016

Il solito Di Maio: usa la memoria di Don Peppe Diana per fare propaganda

Legalità
Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, partecipa ad una manifestazione a Napoli sui costi della Rca auto, 29 gennaio 2016.
ANSA/CIRO FUSCO
Quello che una volta era considerato l’astro nascente della galassia grillina infila una serie di cadute di stile senza precedenti. L’ultima è davvero inqualificabile
 
Con Luigi Di Maio non c’è limite al peggio. Il membro del direttorio del M5S, che, nonostante se lo dimentichi troppo spesso, è anche vicepresidente della Camera, oggi ha veramente raschiato il fondo del barile. Nel giorno del ventiduesimo anniversario dell’omicidio di Don Peppe Diana per mano del clan dei casalesi, quello che una volta era considerato l’astro nascente della galassia grillina, ha deposto una lettera sulla tomba del sacerdote in cui rivolge un attacco politico nei confronti del governo Renzi e del Partito Democratico.
“Caro Don Peppe – si legge nella lettera – ti hanno ucciso un’altra volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e ministri. Il Governo Renzi ha bloccato i fondi per i risarcire i famigliari delle vittime di mafia… La commemorazione di oggi sarà una passerella di ipocriti. A Palazzo Chigi hanno scelto da che parte stare, purtroppo non la tua. Finché Renzi non sblocca i fondi per le famiglie delle vittime di mafia e per l’assistenza legale di chi ha il coraggio di denunciare, io non mi fermo. Non mi bastano le rassicurazioni. Voglio i fatti”, conclude Di Maio nel suo delirante messaggio.
Parole che hanno provocato l’immediata reazione del Partito Democratico. Pina Picierno, eurodeputata da sempre impegnata in prima linea nella lotta contro la camorra, affida a twitter la sua risposta: “Giù le mani da Don Peppe, non si permettiamo di usare il suo corpo per la tua squallida propaganda”
Dura anche Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia: “Non trovo assolutamente opportuno il comportamento di Di Maio che in qualità di importante rappresentante delle istituzioni, essendo vice presidente della Camera, si e’ dissociato dalle altre autorità visitando separatamente la tomba di don Diana, e rilasciando dichiarazioni che avrebbe dovuto fare nella sede adeguata per esercitare la funzione di controllo che spetta ad ogni parlamentare, che è il Parlamento e non la tomba di don Peppe”.
“Ancora una volta in un momento in cui, ricordando le vittime della mafia, le istituzioni dovrebbero dimostrare unità contro la criminalità, Di Maio e il M5S, con un intervento indegno, non perdono occasione di preferire la strumentalizzazione della lotta alle cosche anziché farla davvero. Con un risultato sicuro: indebolire l’azione delle istituzioni e aiutare le mafie”, queste le parole del senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia e commissario del Pd a Caserta.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...