"Due milioni nelle tasche degli ex dirigenti della municipalizzata", 4 in manette a Pavia
Gli ex vertici della Asm Pavia Spa e di Asm Lavori Srl sono accusati di essersi appropriati del denaro. Tra loro anche l'esponente leghista Chirichelli
Sono accusati di essersi appropriati, per uso personale, di due milioni di euro, sottratti alle casse di Asm Pavia Spa (l'azienda municipalizzata della città) e di Asm Lavori Srl (il "braccio tecnico" di Asm). Quattro ex dirigenti delle due società sono stati arrestati da uomini del comando provinciale della guardia di finanza di Pavia, in esecuzione di altrettanti ordini di custodia cautelare emessi dalla Procura.
Sono finiti in carcere Giampaolo Chirichelli, ex presidente di Asm Pavia Spa, esponente locale della Lega Nord, Pietro Antoniazzi, ex contabile della municipalizzata, e Luca Filippi, ex presidente di Asm Lavori. E' stata invece disposta la misura degli arresti domiciliari per Claudio Tedesi, ex direttore generale di Asm Pavia Spa. L'accusa, per tutti, è peculato in concorso. Gli arresti seguono, tre mesi e mezzo dopo, quello dello scorso ottobre dello stesso Pietro Antoniazzi, accusato di essersi appropriato di oltre 400mila euro.
L'indagine era scattata dopo che gli attuali vertici di Asm Pavia avevano presentato un esposto alla Procura di Pavia dopo aver appurato un ammanco di 1,8 milioni di euro nei propri conti (da successivi conteggi si è saliti poi a 2 milioni). A darne conferma erano stati, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Comune, Massimo Depaoli, sindaco di Pavia, e Duccio Bianchi, presidente del consiglio di amministrazione di Asm Pavia.
Durante una perizia sul valore del comparto della gestione calore, per valutare una possibile futura cessione del ramo aziendale, alcuni dipendenti di Asm si erano accorti di note di credito anomale liquidate con assegni postali e bonifici al Comune di Pavia. Ma il conto corrente (aperto in una banca della provincia di Piacenza) al quale tali assegni e bonifici erano indirizzati, non è risultato appartenente al Comune. Così come non risultava che l'ente comunale dovesse ricevere questi soldi. L'indagine ha appurato che il conto in realtà era "gestito" da Antoniazzi.
Gli assegni postali e i bonifici sono stati emessi nel periodo 2011-dicembre 2014; la "scoperta" del danno risale al 24 settembre scorso. Dopo il primo arresto di Antoniazzi, avvenuto lo scorso 16 ottobre, Asm Pavia Spa aveva licenziato il direttore generale Claudio Tedesi.
"Lo sviluppo degli accertamenti, condotto dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria - sottolinea un comunicato diffuso questa mattina dal comando provinciale della guardia di finanza, diretto dal colonnello Cesare Maragoni -, ha
consentito di raccogliere ulteriori elementi probatori e delineare con maggior chiarezza il contesto criminale. Gli arrestati, infatti, hanno predisposto e autorizzato i pagamenti relativi a false note di accredito emesse per simulare la restituzione di ingenti somme di denaro al Comune di Pavia. Tale condotta ha consentito di sottrarre alle casse societarie poco meno di due milioni di euro che sono stati accreditati su un conto corrente nella disponibilità di uno degli arrestati".
Sono finiti in carcere Giampaolo Chirichelli, ex presidente di Asm Pavia Spa, esponente locale della Lega Nord, Pietro Antoniazzi, ex contabile della municipalizzata, e Luca Filippi, ex presidente di Asm Lavori. E' stata invece disposta la misura degli arresti domiciliari per Claudio Tedesi, ex direttore generale di Asm Pavia Spa. L'accusa, per tutti, è peculato in concorso. Gli arresti seguono, tre mesi e mezzo dopo, quello dello scorso ottobre dello stesso Pietro Antoniazzi, accusato di essersi appropriato di oltre 400mila euro.
L'indagine era scattata dopo che gli attuali vertici di Asm Pavia avevano presentato un esposto alla Procura di Pavia dopo aver appurato un ammanco di 1,8 milioni di euro nei propri conti (da successivi conteggi si è saliti poi a 2 milioni). A darne conferma erano stati, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Comune, Massimo Depaoli, sindaco di Pavia, e Duccio Bianchi, presidente del consiglio di amministrazione di Asm Pavia.
Durante una perizia sul valore del comparto della gestione calore, per valutare una possibile futura cessione del ramo aziendale, alcuni dipendenti di Asm si erano accorti di note di credito anomale liquidate con assegni postali e bonifici al Comune di Pavia. Ma il conto corrente (aperto in una banca della provincia di Piacenza) al quale tali assegni e bonifici erano indirizzati, non è risultato appartenente al Comune. Così come non risultava che l'ente comunale dovesse ricevere questi soldi. L'indagine ha appurato che il conto in realtà era "gestito" da Antoniazzi.
Gli assegni postali e i bonifici sono stati emessi nel periodo 2011-dicembre 2014; la "scoperta" del danno risale al 24 settembre scorso. Dopo il primo arresto di Antoniazzi, avvenuto lo scorso 16 ottobre, Asm Pavia Spa aveva licenziato il direttore generale Claudio Tedesi.
"Lo sviluppo degli accertamenti, condotto dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria - sottolinea un comunicato diffuso questa mattina dal comando provinciale della guardia di finanza, diretto dal colonnello Cesare Maragoni -, ha
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