Tutti i problemi di Salvini dentro la Lega Nord
Gaffe al Sud contro Bossi. Candidati battuti ai congressi. La parola «Padania» rimasta nello statuto. Guerra con Calderoli. Matteo perde colpi sul territorio.
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21 Gennaio 2016
(© Ansa) Matteo Salvini, leader della Lega Nord.
L'ultima grana per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è arrivata dal Sud.
Una settimana fa Rossano Sasso, coordinatore regionale di 'Noi con Salvini' in Puglia, ha detto che la nuova Lega farà dimenticare «le baccanti del leghismo stupido di Bossi».
Ricoperto di insulti, ha dovuto rettificare su Facebook la sua presa di posizione, per non offendere il buon nome 'dell'Umberto', fondatore del Carroccio.
SLANCIO ESAURITO. Ma la continua instabilità tra nordisti e sudisti dentro il Carroccio è solo uno dei campanelli d'allarme che in queste settimane sta rendendo la vita difficile 'all'altro Matteo', sempre in alto nei sondaggi ma con una forza propulsiva ormai in esaurimento. Tanto che un leghista di peso a microfoni spenti spiega: 'O si candida a sindaco di Milano oppure non so quale fine possa fare'
Del resto se il premier Matteo Renzi si ritrova in difficoltà per le indagini su Banca Etruria, anche il leader dell'opposizione ha le sue grane da sbrigare con un partito sempre più difficile da controllare.
LA «PADANIA» RESISTE. 'Noi con Salvini' è solo una delle spine nel fianco, tra problemi di ogni tipo e con la nascita della cosiddetta Lega nazionale che continua a essere rinviata: il federale che dovrebbe togliere «indipendenza della Padania» dallo statuto, articolo 1, continua a essere rinviato. Così come il congresso che avrebbe dovuto svolgersi in primavera ma di cui non si ha più notizia.
Una settimana fa Rossano Sasso, coordinatore regionale di 'Noi con Salvini' in Puglia, ha detto che la nuova Lega farà dimenticare «le baccanti del leghismo stupido di Bossi».
Ricoperto di insulti, ha dovuto rettificare su Facebook la sua presa di posizione, per non offendere il buon nome 'dell'Umberto', fondatore del Carroccio.
SLANCIO ESAURITO. Ma la continua instabilità tra nordisti e sudisti dentro il Carroccio è solo uno dei campanelli d'allarme che in queste settimane sta rendendo la vita difficile 'all'altro Matteo', sempre in alto nei sondaggi ma con una forza propulsiva ormai in esaurimento. Tanto che un leghista di peso a microfoni spenti spiega: 'O si candida a sindaco di Milano oppure non so quale fine possa fare'
Del resto se il premier Matteo Renzi si ritrova in difficoltà per le indagini su Banca Etruria, anche il leader dell'opposizione ha le sue grane da sbrigare con un partito sempre più difficile da controllare.
LA «PADANIA» RESISTE. 'Noi con Salvini' è solo una delle spine nel fianco, tra problemi di ogni tipo e con la nascita della cosiddetta Lega nazionale che continua a essere rinviata: il federale che dovrebbe togliere «indipendenza della Padania» dallo statuto, articolo 1, continua a essere rinviato. Così come il congresso che avrebbe dovuto svolgersi in primavera ma di cui non si ha più notizia.
A Milano niente candidati e in Emilia ennesima sconfitta
Matteo Rancan e Matteo Salvini.
Mentre su Milano continua a latitare un nome per il candidato sindaco di centrodestra (Salvini voleva annunciare dei nomi, ma è stato fermato da Silvio Berlusconi), sul territorio il segretario della Lega continua a perdere posizioni.
È ormai una certezza: i candidati di Salvini non riescono mai a spuntarla.
E quelli che invece ce la fanno si ritrovano di mezzo delle grane giudiziarie.
SALVINIANO BATTUTO. A parte la Romagna, dove il candidato salviniano ha vinto. Dallo scorso anno è un susseguirsi di sconfitte. In Lombardia doveva spuntarla Massimiliano Romeo, invece alla fine ce l'ha fatta Paolo Grimoldi. E se a ottobre 2015 il mantovano Davide Boni divenne segretario provinciale del Carroccio a Milano a scapito del salviniano Stefano Bolognini, la stessa cosa è accaduta in Emilia, dove il 20 dicembre è stato eletto segretario reigonale Gianluca Vinci: Salvini appoggiava Matteo Rancan, risultato sconfitto per una cinquantina di voti.
INDAGINI SU RIMBORSOPOLI. In Liguria il 12 dicembre invece ha vinto Edoardo Rixi, vice segretario federale e segretario regionale.
Stimato dalla base e dai militanti, sull'attuale assessore allo Sviluppo economico della Giunta di Giovanni Toti pende però un'indagine per le cosiddette 'spese pazze' e 'rimborsopoli' nel precedente Consiglio regionale.
È una 'spada di Damocle' sulla testa perché potrebbe presto diventare imputato con l'accusa di aver sprecato denaro dei contribuenti: 'rottura' che potrebbe penalizzarlo anche all'interno della Lega Nord.
E nel caso di un'eventuale condanna scatterebbe pure la sospensione da incarichi pubblici per la Legge Severino.
È ormai una certezza: i candidati di Salvini non riescono mai a spuntarla.
E quelli che invece ce la fanno si ritrovano di mezzo delle grane giudiziarie.
SALVINIANO BATTUTO. A parte la Romagna, dove il candidato salviniano ha vinto. Dallo scorso anno è un susseguirsi di sconfitte. In Lombardia doveva spuntarla Massimiliano Romeo, invece alla fine ce l'ha fatta Paolo Grimoldi. E se a ottobre 2015 il mantovano Davide Boni divenne segretario provinciale del Carroccio a Milano a scapito del salviniano Stefano Bolognini, la stessa cosa è accaduta in Emilia, dove il 20 dicembre è stato eletto segretario reigonale Gianluca Vinci: Salvini appoggiava Matteo Rancan, risultato sconfitto per una cinquantina di voti.
INDAGINI SU RIMBORSOPOLI. In Liguria il 12 dicembre invece ha vinto Edoardo Rixi, vice segretario federale e segretario regionale.
Stimato dalla base e dai militanti, sull'attuale assessore allo Sviluppo economico della Giunta di Giovanni Toti pende però un'indagine per le cosiddette 'spese pazze' e 'rimborsopoli' nel precedente Consiglio regionale.
È una 'spada di Damocle' sulla testa perché potrebbe presto diventare imputato con l'accusa di aver sprecato denaro dei contribuenti: 'rottura' che potrebbe penalizzarlo anche all'interno della Lega Nord.
E nel caso di un'eventuale condanna scatterebbe pure la sospensione da incarichi pubblici per la Legge Severino.
In Piemonte scoppia la guerra con Calderoli
Roberto Calderoli e la moglie Gianna Gancia.
Lo stesso discorso va fatto sul Piemonte.
Qui la battaglia per trovare un nuovo segretario regionale va avanti da mesi.
Salvini confida nella vittora di Riccardo Molinari, alessandrino, 31 anni, legato a Matteo fin dai tempi del movimento giovanile.
RINNOVO POST COTA.Insieme con Rixi, l'attuale segretario leghista di Alessandria è vice segretario federale, ma lavora da tempo per rinnovare la Lega in Piemonte dopo l'esperienza dell'ex governatore Roberto Cota.
Anche Molinari però è indagato per la vicenda rimborsopoli del Piemonte che fece saltare la Giunta leghista.
E negli ultimi giorni la battaglia in vista del congresso del 14 febbraio, giorno di San Valentino, si è infiammata.
LA MOGLIE DEL 'COLONNELLO'. A contendere a Molinari e Salvini la leadership del partito in regione c'è Gianna Gancia, moglie del colonnello Roberto Calderoli.
E Gianluca Buonanno, nome di peso, ha confidato allo Spiffero che appoggerà 'lei' al congresso regionale.
«Il Piemonte deve voltare pagina, serve una nuova spinta, una nuova strategia».
E allora? «Voto Gianna Gancia». L'ombra del commissariamento sul Carroccio piemontese si fa sempre più pesante.
VENETO CONGELATO. Come in Veneto, dove il congresso è congelato da mesi.
E nel frattempo continuano i cattivi rapporti tra Salvini e il governatore della Lombardia Roberto Maroni: i due avrebbero avuto qualche screzio sull'ultima tornata di nomine nella sanità lombarda.
Qui la battaglia per trovare un nuovo segretario regionale va avanti da mesi.
Salvini confida nella vittora di Riccardo Molinari, alessandrino, 31 anni, legato a Matteo fin dai tempi del movimento giovanile.
RINNOVO POST COTA.Insieme con Rixi, l'attuale segretario leghista di Alessandria è vice segretario federale, ma lavora da tempo per rinnovare la Lega in Piemonte dopo l'esperienza dell'ex governatore Roberto Cota.
Anche Molinari però è indagato per la vicenda rimborsopoli del Piemonte che fece saltare la Giunta leghista.
E negli ultimi giorni la battaglia in vista del congresso del 14 febbraio, giorno di San Valentino, si è infiammata.
LA MOGLIE DEL 'COLONNELLO'. A contendere a Molinari e Salvini la leadership del partito in regione c'è Gianna Gancia, moglie del colonnello Roberto Calderoli.
E Gianluca Buonanno, nome di peso, ha confidato allo Spiffero che appoggerà 'lei' al congresso regionale.
«Il Piemonte deve voltare pagina, serve una nuova spinta, una nuova strategia».
E allora? «Voto Gianna Gancia». L'ombra del commissariamento sul Carroccio piemontese si fa sempre più pesante.
VENETO CONGELATO. Come in Veneto, dove il congresso è congelato da mesi.
E nel frattempo continuano i cattivi rapporti tra Salvini e il governatore della Lombardia Roberto Maroni: i due avrebbero avuto qualche screzio sull'ultima tornata di nomine nella sanità lombarda.
Twitter @ARoldering
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