mercoledì 20 gennaio 2016

Appalti sospetti a Pomezia. Ecco come ha vinto (e cosa non ha fatto) la società legata a Buzzi

M5S
Beppe Grillo a Torvajanica per le elezioni comunali 6 maggio 2013 a Torvajanica Roma
Leggendo le carte del capitolato d’appalto per la gestione rifiuti e la pulizia urbana a Pomezia emergono pesanti interrogativi sulla vittoria del Consorzio Nazionale Servizi
La “diversità” grillina è ormai compromessa. Sono i fatti a dimostrarlo. Il silenzio del direttorio che emerge dalle trascrizione degli interrogatori di Rosa Capuozzo, le parole del sindaco di Quartoche ascoltata dalla commissione antimafia ha raccontato di aver richiesto per ben tre volte l’espulsione di De Robbio indagato per estorsione e voto di scambio, ma non solo. Anche quello che è emerso a Pomezia sta minando le fondamenta della forza politica che inneggiava “onestà” ad ogni occasione.
Eppure proprio nei giorni di Mafia Capitale, mentre Alessandro Di Battista accusava dagli scranni della Camera gli altri con il teorema “come facevate a non aver visto nulla”, a Pomezia il sindaco grillino Fabio Fucci faceva partire la quarta proroga e appaltava al CNS (Consorzio Nazionale Servizi) e la sua affiliata Formula Ambiente (partecipata della Coop 29 giugno di Salvatore Buzzi) la gestione rifiuti e la pulizia urbana.
Fabio Fucci che sostiene che “Pomezia è incorruttibile” non riesce però a dare risposte convincenti sulle contraddizioni della sua amministrazione: dal caso Parentopoli (con l’assessore Veronica Filippone da cui ha avuto un figlio e che a giugno annuncia dimissioni post-datate a novembre) alla vicenda della sanatoria” degli abusi edilizi fino alla questione rifiuti.
La difesa d’ufficio di Fucci viene affidato ad una nota: “La cooperativa legata a Buzzi è stata estromessa dal consorzio Formula Ambiente, a cui il comune di Pomezia ha appaltato il servizio di gestione rifiuti e pulizia urbana, il 15 dicembre 2014, immediatamente dopo i primi arresti. L’iter per l’estromissione è stato avviato il giorno stesso. Il sintomo primo della strumentalizzazione della notizia è nel fatto che non è certo il sindaco ad assegnare un appalto. In ogni caso – chiude – è stato tutto fatto con la prefettura, che non ha rilevato problemi sulla certificazione antimafia”. Peccato che il 15 dicembre, quando Buzzi viene estromesso dalle ditte citate, l’ultimo bando di gara è già chiuso.
Ma è leggendo le carte del capitolato d’appalto per la gestione rifiuti e la pulizia urbana che emergono pesanti interrogativi sulla vittoria del Consorzio Nazionale Servizi e sulle procedure che lo hanno portato ad essere unico concorrente.
Innanzitutto l’appalto viene vinto con offerta economica che prevede un ribasso di gara dello 0,13. Una cifra anomala rispetto alla cifra di 40 milioni di euro oggetto della gara. Le altre due ditte che si presentano, invece, non raggiungono il punteggio minimo sull’offerta tecnica e quindi non possono partecipare e accedere alla fase finale.
Cosa vuol dire? Che CNS offre delle risorse tecniche che vengono premiate con il punteggio complessivo di 58,38 e che gli permettono di superare la soglia minima di sbarramento che era di 45.
Questi requisiti, però, vengono di volta in volta disattesi grazie alle determine del Comune di Pomezia firmate dal dirigente del servizio Renato Curci che autorizza la ditta appaltatrice e la consorziata esecutrice Formula Ambiente a modificare gli accordi presi tramite il Capitolato d’appalto.
Per esempio il servizio di raccolta rifiuti porta a porta, dicono le carte, va attivato entro 180 giorni relativamente ad alcune zone e in altri 180 giorni in tutto il comune. L’offerta della ditta appaltatrice è addirittura migliorativa e promette di attivare il servizio in 240 giorni (120 giorni in alcune zone e altri 120 giorni per il resto del territorio). Tanto che il Comune gli riconosce per questo ben 4 punti. Passano 4 mesi, il servizio dovrebbe essere già partito e invece il Comune con ldeterminazione dirigenziale n. 147/Dir10, dispone il rinvio “sine die” dell’attivazione del sistema di raccolta differenziata di rifiuti.
Stesso meccanismo viene utilizzato per il punto parco mezzi. Il Capitolato d’appalto prevede la fornitura di diversi mezzi alimentati a metano (77 mezzi di nuova fabbrica; 31 mezzi a metano; 7 mezzi a GPL benzina; 24 mezzi diesel Euro 6). Il contratto è firmato il 20 marzo del 2015 e dispone che “entro 4 mesi  dall’avvio dei servizi la totalità dei veicoli dovrà avere una data di immatricolazione non superiore ai tre anni”. Invece che cosa accade? Dopo quattro mesi, a luglio, il parco mezzi messo a disposizione è diverso. E così per esempio i compattatori a caricamento posteriore da 11 diventano 2, mentre ne vengono aggiunti degli altri.
E ancora nel capitolato è previsto che l’appaltatore dovrà disporre all’interno del comune due locali ubicati uno a Pomezia e uno a Torvaianica. Invece sempre Curci con la determina n.168/Dir1o autorizza l’uso di una porzione di parcheggio di mq 2.700 sita in via Las Vegas a confine con l’isola ecologica per realizzare una sede di ricovero mezzi per il personale in servizio in Torvaianica: in pratica è il Comune a fornire l’area, invece che pretenderla.
Tutte le determine portano la firma di Renato Curci. Si tratta di un dirigente comunale che gestisce i settori: edilizia private, urbanistica e assetto del territorio, lavori pubblici e tutela dell’ambiente. Tutti settori delicatissimi che vengono affidati sempre alla stessa persona.
E’ bene ricordare inoltre che il comune già precedentemente aveva ricevuto uno stop per appalti affidati con troppa disinvoltura. L’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, aveva bocciato il bando dell’appalto sul servizio della manutenzione del verde definendolo “illegittimo” perché “limita la concorrenza” e l’ampliamento della platea delle imprese di gara. Il Comune tira dritto e assegna comunque l’appalto del verde. Anche questo atto porta la firma di Renato Curci.
Lo stesso Curci che si autonomina con la determina n.162/Dir10 presidente della commissione di gara per la gestione dei rifiuti.

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