Quarto, Travaglio e il teorema dello “scandaletto locale”
Travaglio dedica il suo editoriale alla triste vicenda di Quarto, offrendone l’interpretazione autentica che era finora sfuggita alla totalità dei cronisti, dei commentatori, dei giornali e delle tv
Seguendo anche oggi con scrupolo solerte le direttive della Guida suprema, l’ayatollah Gianroberto Casaleggio, il valoroso subcomandante Travaglio dedica il suo editoriale alla triste vicenda di Quarto, offrendone l’interpretazione autentica che era finora sfuggita alla totalità dei cronisti, dei commentatori, dei giornali e delle tv.
Si tratta, spiega il subcomandante Travaglio, di “uno scandaletto locale”, e più specificamente di “un ricatto fondato su un sottotetto abusivo e finalizzato a gestire un campo sportivo, con la regia di un ras di quart’ordine, tuttora a piede libero”.
Si tratta, spiega il subcomandante Travaglio, di “uno scandaletto locale”, e più specificamente di “un ricatto fondato su un sottotetto abusivo e finalizzato a gestire un campo sportivo, con la regia di un ras di quart’ordine, tuttora a piede libero”.
Il partito di Casaleggio e di Grillo c’entra poco e niente, sostiene il direttore del Fatto, e la colpa è tutta di Rosa Capuozzo, che “non solo non ha denunciato il ricatto per salvare la poltrona, ma non ha neppure segnalato al movimento il tallone d’Achille dell’abuso che l’ha resa vulnerabile e che, se fosse stato noto dall’inizio, le avrebbe impedito di candidarsi nel M5s”. Bene, possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo: a parte la sindaca, che infatti è stata espulsa, gli altri son tutti galantuomini.
Il subcomandante si spinge oltre e, per ingraziarsi la Guida suprema, spiega anche le ragioni del complotto universale contro i grillini: “screditare un movimento che predica e pratica la legalità” e, soprattutto, “nascondere dietro a Quarto gli scandali molto più gravi che investono il governo”. Travaglio ne elenca un gran numero, e, con la documentata precisione che lo contraddistingue, conclude indignato citando “la presidenza confermata al forzista Matteoli che, essendo imputato al processo Mose per corruzione, dirige a pie’ fermo i Lavori pubblici”. Si dà il caso che il Pd abbia votato come presidente Vittorio Fravezzi, e che il “forzista imputato” Matteoli sia stato rieletto grazie ai voti determinanti del Movimento 5 stelle. E senza neppure dirlo a Travaglio.
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