lunedì 18 gennaio 2016

Paolo Becchi: "Per Quarto il Direttorio non pagherà, è intoccabile. Casaleggio parla attraverso il manichino Di Battista"

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DI BATTISTA DI MAIOmento
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La vicenda di Quarto la considera come una conferma della sua teoria: la deriva partitocratica del Movimento5stelle. Il Professore Paolo Becchi ormai non è più considerato ideologo dei grillini: c’è stato un allontanamento progressivo, poi, alla fine dello scorso anno, l’addio con la cancellazione della sua iscrizione. E’ convinto che con le regole di un tempo, e i rigidi filtri alle candidature, non sarebbe potuto accadere quanto è successo nel comune campano. Ma, ancora di più, pensa che il sindaco Rosa Capuozzo sia diventata “il capro espiatorio” per “salvare” i vertici. “Il trio Di Maio, Fico, Di Battista – dice – può dormire sonni tranquilli. Loro sono intoccabili perché sono la cinghia di trasmissione del comando”.
Professore, quindi secondo lei il Movimento si è snaturato?
Come ho spiegato in un articolo scritto per ‘Mondo operaio’, il Movimento si è ormai trasformato in un partito ibrido. Io credo che nei prossimi mesi da una parte ci sarà una controffensiva a livello locale per contrastare il fango, dall’altro quello che ahimè ho definito l’inciucio con Renzi a livello nazionale che, dopo l’accordo sui giudici costituzionali, si concretizzerà sulle unioni civili, lo ius soli e forse anche l’eutanasia.
Questa trasformazione in partito in che modo ha a che fare con quanto accaduto a Quarto?
Visto che il Movimento si è trasformato in un partito non si capisce perché non dovesse diventare permeabile anche a infiltrazioni di vario tipo.
Un tempo non sarebbe successo?
All’inizio c’era una trafila lunghissima, prima che una richiesta di candidatura venisse certificata veniva tutto setacciato fino alla settima generazione. Ricordo che alle Regionali in Sardegna, Beppe Grillo preferì non presentarsi alle elezioni proprio perché c’erano dei sospetti, sebbene avesse possibilità di vincere. A Quarto il meet up è stato creato poco prima delle elezioni. Il Movimento è diventato un partito come gli altri, per cui l’importante è vincere e partecipare da tutte le parti.
Dipende anche dal fatto che Grillo è meno presente?
Io credo che alla fine dovranno richiamarlo, saranno costretti a farlo. Poi non so se lui abbia voglia di farlo. Certo Casaleggio è abile e questa volta ha cercato di parare il possibile attraverso un manichino perfetto, Alessandro Di Battista, costruito da lui in vitro. Nel video dei tre era soprattutto lui a parlare.
Il direttorio ne esce indebolito?
Ci sono delle indagini in corso e rispetto agli scandali del Pd la vicenda di Quarto è una tempesta in un bicchiere d’acqua ma se scegli come cavallo di battaglia l’onestà poi basta poco per cadere e farsi male. Purtroppo forse qualcosa sapevano.
Il Movimento delle origini li avrebbe espulsi?
In altri tempi ci sarebbe stata una discussione, invece ora abbiamo ‘così parlò Casaleggio’ e così si va avanti. Ma il direttorio è intoccabile, i tre possono dormire sonni tranquilli.
Tre? Veramente il direttorio è formato da cinque.
Io li definisco ‘tre più due’, come per i corsi universitari. Vede, la riforma del Senato il Movimento5stelle l’ha già attuata, i senatori già non contano un tubo.
Senta, lei critica il Movimento5stelle ma poi si scopre che parla con Berlusconi. Anzi, lei avrebbe detto al leader di Fi che i grillini vogliono finanziare il reddito di cittadinanza tassando del 50% le successioni è vero?
(ride) Di gossip non voglio parlare, ma le posso assicurare che questa è una barzelletta. Io francamente non leggo i giornali, non guardo la tv. Conoscendo Berlusconi sarà stata una delle sue barzellette.

In realtà lo ha detto seriamente durante una riunione politica. Ha aggiunto anche che lei gli ha parlato del vero programma del M5s. Ne esiste davvero uno?
No, non esiste. Io ho avanzato una mia lettura su quelli che possono essere i programmi dei prossimi mesi, ma si tratta di una mia visione.

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