La lotta di Papa Francesco: “Su 10 euro per la Carità solo 2 ai poveri”
venerdì, 6 novembre 2015
Si Chiama Obolo di San Pietro l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi. Secondo il libro ‘Via Crucis’ di Gianluigi Nuzzi, “Per ogni 10 euro, nel 2013/2014, soltanto 2 venivano utilizzati per le opere di carità” e l’obolo sarebbe un “enigma ammantato nel segreto più impenetrabile”. Dal volume emerge il tentativo del Papa di cambiare la Chiesa anche rendendo trasparenti le finanze della Santa Sede. Nella trascrizione di una registrazione, il Santo Padre si sarebbe lamentato un aumento delle spese del 30% per i dipendenti, il cui numero era stato eccessivamente allargato; poi, riferendosi ai bilanci, avrebbe chiesto di chiarire origine delle uscite e forme di pagamento, insistendo più volte di non dare soldi per tutto ciò di cui non esiste preventivo (almeno 3 e ai prezzi di mercato) e autorizzazione. Il Papa vorrebbe disciplina nei conti, l’abbandono delle superficialità in campo economico – troppi gli esborsi milionari – e starebbe lottando per risolvere la situazione. Il libro tratta anche di immobili, pensioni, investimenti e abitazioni dei porporati: i cardinali vivrebbero in spazi dai 170 ai 780 metri quadri mentre Papa Francesco sta in appena 50 metri quadri. Riguardo le informazioni pubblicate nel libro, Padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, ha parlato di materiale già noto: “Sono informazioni legate a una fase di lavoro ormai superata, grazie alle riforme volute dal Papa. Ma hanno il risultato, purtroppo in buona parte voluto, di creare l’impressione di un regno permanente della confusione, della non trasparenza se non addirittura del perseguimento di interessi particolari o scorretti”.
L. B.
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