martedì 3 novembre 2015

Prima gli italiani! Prima gli italiani!


Truffa sui rimborsi elettorali, chiesti alla Lega 59 milioni di euro

LUNEDÌ, 2 NOVEMBRE 2015

Sarebbero 59 e non 40 milioni i rimborsi elettorali “truffaldini” incassati dalla Lega Nord, che dovrebbero essere restituiti allo Stato. Lo riporta “La Repubblica” di lunedì 2 novembre 2015, che rimarca come il vero conto sia “non più “solo” 40 milioni, come conteggiato dai magistrati, bensì 59 milioni. Dal processo che riprende oggi a Genova contro l’ex amministratore del Carroccio e contro il Senatur, spuntano carte inedite depositate dal Parlamento che dimostrano che una parte di quei rimborsi elettorali truffaldini sono stati incassati dalla Lega anche dopo il “movimento delle scope” del 5 aprile 2012 che aveva defenestrato Bossi”. Una lettera dell’avvocato del fondatore della Lega, Matteo Brigandì, rimarca inoltre come i rimborsi “truffaldini” siano arrivati nelle casse del Carroccio anche dopo lo scoppio dello scandalo. La Lega si è dichiarata parte civile al processo, ma durante le gestioni di Maroni e Salvini questi fondi sarebbero stati utilizzati anche se “illegittimi”. “Bossi, per voce del suo avvocato Matteo Brigandì, chiede a Salvini la restituzione dei 40 milioni che la procura ritiene il corpo del reato della truffa elettorale. Il 29 ottobre del 2014, il legale di Bossi invia al segretario leghista una lettera dai toni affabili (“Caro Matteo….”. “Un abbraccio padano”), ma dal contenuto al vetriolo. Lettera presente tra i documenti processuali. Bossi ha lasciato in bilancio un attivo da 41 milioni. “Tenterò ogni conciliazione sul presupposto della vostra disponibilità a rendere quanto da voi dichiarato come prezzo della truffa aggravata, prezzo presente nelle vostre casse. Quinditi diffido dallo spendere quanto da te stesso considerato come corpo di reato”.

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