L’ambasciatore israeliano: “Inaccettabili le parole di Tavecchio”. Malagò: nessun commissariamento
Federcalcio sotto assedio: «Il presidente si dimetta». Lui si difende: vittima di un ricatto. Del Piero: «Episodi come questo mi infastidiscono»
ANSA
Il numero uno della Federcalcio Carlo Tavecchio
02/11/2015
La bufera non si placa, anzi. Il giorno dopo la diffusione della registrazione in cui Carlo Tavecchio insulta gay ed ebrei, arriva la presa di posizione dell’ambasciatore d’Israele. Naor Gilon, che spiega di non aver mai difeso il numero uno della Federcalcio, attacca: «Quale Ambasciatore d’Israele in Italia desidero ribadire che nessuno può dubitare che, come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, io possa minimamente accettare parole quali quelle pronunciate da Carlo Tavecchio». «Ieri - dice l’ambasciatore israeliano, che aveva preferito non entrare nel merito delle dichiarazioni del presidente della Figc - ho semplicemente confermato quanto menzionato da Tavecchio, secondo cui ha sostenuto con convinzione Israele nel fermare un’iniziativa anti-israeliana in seno alla Fifa. Vedo in questo due questioni diverse e separate», conclude Gilon.
La diffusione dell’audio ha subito sollevato un polverone e la Figc è finita subito sotto assedio. Da più parti sono state chieste le dimissioni di Tavecchio, che ha replicato accusando di essere vittima di un «ricatto» in seguito a una «manipolazione della conversazione». Il numero uno della Figc ha anche parlato esplicitamente di «ritorsione di una persona alla quale ho negato contributi».
«Tavecchio mente e sa di farlo. Quando tu tocchi il potere vuol dire che sei un ricattatore, o sei con loro o altrimenti loro vedono un ricatto. Ma quelle frasi chi le ha dette? Tavecchio...», ha replicato Massimiliano Giacomini del sito “Soccer Life”, che ha realizzato l’intervista incriminata.
MALAGO’: «PAROLE INACCETTABILI»
Sulla polemica è intervenuto oggi per la prima volta Giovanni Malagò: «Le parole emerse attraverso la registrazione audio sono inaccettabili e vanno biasimate. Ma sottolineo che non esiste alcun presupposto tecnico-giuridico perchè il Coni possa commissariare la Federcalcio», si legge in una nota. «Inoltre - prosegue il presidente del Coni -, come già esternato in altra occasione, ritengo che ogni singola persona debba rispondere alla propria coscienza e adottare il comportamento più idoneo. Voglio comunque aggiungere che ho chiesto, con urgenza, un report dettagliato alla Figc per approfondire il caso in questione e le singolari dinamiche della vicenda, su cui si fondano peraltro i successivi chiarimenti e denunce del presidente Tavecchio».
DEL PIERO: «IN ALCUNI CASI NON SI PUO’ SBAGLIARE»
Anche Alessandro Del Piero stigmatizza le parole del numero uno di via Allegri: «Ci sono delle situazioni dove necessariamente non bisogna sbagliare in quello che si dice o nel messaggio che si dà». L’ex giocatore della Juve e attuale commentatore Sky, intervistato da Rtl , ha espresso il suo fastidio: «Tutti gli episodi non positivi che accadono nel mondo del calcio infastidiscono le persone che, come me, sono state mosse fin dall’inizio dalla passione per questo sport e che, al di là dei ruoli che ricoprono nella vita, più o meno attivi sul campo, dedicano sempre un’attenzione particolare - ha spiegato Del Piero -. La passione non finisce mai per quanto mi riguarda, e sono anche impegnato in ambito calcistico in un’emittente per poter commentare, e cerchiamo di farlo proprio con l’intento di esaltare le tante cose positive di questo sport. Augurandoci e augurando a tutti di sbagliare il meno possibile, e in alcuni casi di non sbagliare, perché ci sono delle situazioni dove necessariamente non bisogna sbagliare»
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