sabato 31 ottobre 2015

Questi elementi secondo i cinque stelle sono sinceri democratici.

Lo scorso 17 luglio a Casale San Nicola diversi esponenti dell'organizzazione di estrema destra, con caschi e volti coperti, organizzarono un blocco contro il trasferimento degli immigrati nel centro d'accoglienza, dando vita a tensioni nel quartiere con successivi scontri con le forze dell'ordine. Nei tafferugli rimasero feriti 14 agenti
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La Digos di Roma sta eseguendo diverse misure cautelari a carico di esponenti di Casapound ritenuti responsabili degli scontri del 17 luglio in seguito al trasferimento di alcuni stranieri in un centro di accoglienza a Casale San Nicola, alla periferia di Roma. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Giovanni Giorgianni su richiesta del sostituto procuratore Eugenio Albamonte. Lo scorso 17 luglio a Casale San Nicola diversi esponenti dell’organizzazione di estrema destra, con caschi e volti coperti, organizzarono un blocco contro il trasferimento degli immigrati nel centro d’accoglienza, dando vita a tensioni nel quartiere con successivi scontri con le forze dell’ordine. Nei tafferugli rimasero feriti 14 agenti, mentre due manifestanti furono arrestati.

Arresti in Casapound per gli scontri a Casale San Nicola

I fatti erano accaduti a Casale San Nicola, una zona di campagna a nord di Roma tra La Storta e l’Olgiata, dove si era formato un presidio per bloccare l’apertura dell’ex scuola Socrate destinata ad ospitare profughi richiedenti protezione internazionale. I residenti di Casale San Nicola a Roma Nord hanno bloccato la strada di ingresso a tre furgoni e un suv del reparto mobile della polizia. Con le mani alzate e all’urlo ‘abuso di potere’ hanno bloccato la strada che porta all’ex scuola ‘Socrate’ dove dovrebbe arrivare il primo gruppo di profughi, una ventina di 100 previsti che dovevano essere ospitati nello stabile. I residenti non fanno passare nessuno e stanno cantando l’inno d’italia. La polizia ha avviato una mediazione. Su Facebook Casapound pubblicava una serie di fotografie e plaudiva all’iniziativa:
Al fianco dei residenti i militanti di Casapound. «Ma qui non ci sono bandiere – sottolinea Francesca Sanchietti – chi vuole esprimerci solidarietà può farlo, tra di noi c’è gente di sinistra, destra e centro». «Non è il sito adatto, non ci sono servizi» sottolinea Alberto Meoni, nel presidio dai primi giorni della protesta. Ieri Fabrizio Ghera e Giorgio Mori di Fratelli d’Italia hanno annunciato un esposto. La tensione resta alta e i residenti trascorreranno altre notti a vigilare. Sul posto del presidio, all’incrocio con la via Braccianese, questa mattina si sono presentati numerosi poliziotti accompagnati da un blindato. Con loro anche i vigili urbani e i vigili del fuoco. Un’ auto ha sfondato e travolto il blocco dei residenti di Casale San Nicola nell’area Nord di Roma. Un mini scura, in uscita dal comprensorio di Casale San Nicola ha sfondato la barriera dei manifestanti ferendo un’anziana donna ad un ginocchio. L’auta è stata prontamente fermata dalla polizia che sta effettuando le procedure di rito.
Tanta paura ma i residenti proseguono tranquillamente il loro presidio. “Nello spiazzo davanti alla struttura che dovrebbe ospitare i rifugiati, dove i cittadini sono in presidio permanente da quasi tre mesi, sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine – fa sapere CasaPound Italia – Le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona, molto isolata, inadeguate all’accoglienza, ma temono che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco piu’ 400 persone, finisca col diventare una vera e propria ‘invasione’, ingestibile dal punto di vista della sicurezza. Per questo sono determinati a non smettere di lottare neanche adesso, quando di fronte a loro vedono schierate con grande imponenza di mezzi le forze dell’ordine. Una protesta pacifica, certamente, ma che non si arrestera’ fino a quando non si avra’ la certezza che Casale San Nicola restera’ a loro”.
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