Il fisco spacca la maggioranza, interviene il Tesoro: "Lotta all'evasione è una priorità"
"Immutata stima" per il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi
Roma, 26 ott. (askanews) - Il contrasto all'evasione "è una priorità del governo, indispensabile per recuperare risorse finanziarie utili a ridurre il livello medio dell'imposizione fiscale". Dopo una giornata di tensioni interne alla maggioranza legate alle critiche rivolte nei giorni scorsi dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, al piano di razionalizzazione delle agenzie fiscali, il Ministero dell'Economia è intervenuto con un comunicato per ribadire la linea del governo, confermando "immutata stima" nei confronti della Orlandi.
Secondo il Ministero, l'esecutivo "ha cambiato alla radice il modo di contrastare l'evasione fiscale" e l'Agenzia delle entrate "sta dando attuazione al nuovo modello che incentiva gli adempimenti spontanei. Le misure specifiche - prosegue la nota del Tesoro - e le novità introdotte nei 20 mesi di azione del governo sono numerose e pressochè ignorate dal dibattito pubblico: attuazione della delega fiscale, incrocio delle banche dati, dichiarazione dei redditi online precompilata, fatturazione elettronica, reverse charge e split payment, accordi bilaterali, accordi multilaterali, voluntary disclosure".
L'Agenzia delle entrate, aggiunge il Ministero "svolge un ruolo cruciale" nella lotta all'evasione fiscale e "le competenze maturate e consolidate dal personale e dalla dirigenza costituiscono un patrimonio che il governo intende salvaguardare. Lo spirito di dedizione - aggiunge il Tesoro - e l'esecuzione dei doveri d'ufficio lontano dai riflettori che il personale ha mostrato in tante occasioni deve continuare a essere di esempio per chiunque operi al servizio del cittadino e dell'interesse pubblico".
La polemica era salita di tono dopo la dichiarazione di Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e sottosegretario all'Economia, che in un'intervista a Repubblica, aveva duramente attaccato la Orlandi. "Se continua ad esternare il suo malessere e a dire che l'Agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili", ha detto Zanetti. "Le parole della Orlandi, sempre che non le smentisca o le ridimensioni, sono incompatibili con qualsiasi ipotesi di leale collaborazione col governo che l'ha nominata". Un affondo "inaccettabile", lo ha definito Roberto Speranza, esponente della minoranza Pd, secondo il quale "nel Governo c'è chi lavora per allargare le maglie della lotta all'evasione fiscale. E' il momento che Padoan chiarisca qual è la posizione del Governo su un tema così delicato".
"Delegittimare l'Agenzia delle Entrate è pericoloso e dimostra scarso senso delle istituzioni. Ancor più se l'attacco arriva dall'esecutivo", ha detto Arturo Scotto, capogruppo alla Camera di Sinistra ecologia libertà, mentre per il Movimento 5 Stelle "la macchina fiscale italiana è ostaggio di una guerra per bande, mentre il governo fa l'occhiolino ai grandi evasori". Poco prima dell'intervento del Tesoro, Zanetti aveva ribadito le sue critiche nei confronti del direttore dell'Agenzia delle Entrate. "Ho fatto imbestialire l'intera sinistra. Ora non ho più dubbi di essere nel giusto. Non che ne avessi molti prima".
Quanto all'innalzamento a 3.000 euro per i pagamenti "cash", altro tema caldo sul versante della lotta all'evasione, oggi il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, ha detto che la decisione è stata presa per volontà del leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, che avrebbe convinto anche la maggioranza del Partito Democratico. "Con Alfano abbiamo discusso più volte, questa volta ha vinto lui", ha detto Franceschini. "Una misura che non mi piace, l'ho detto anche in Consiglio dei ministri, dopodiché, com'è giusto che sia, mi sono adeguato alla volontà della maggioranza".
Uda
Secondo il Ministero, l'esecutivo "ha cambiato alla radice il modo di contrastare l'evasione fiscale" e l'Agenzia delle entrate "sta dando attuazione al nuovo modello che incentiva gli adempimenti spontanei. Le misure specifiche - prosegue la nota del Tesoro - e le novità introdotte nei 20 mesi di azione del governo sono numerose e pressochè ignorate dal dibattito pubblico: attuazione della delega fiscale, incrocio delle banche dati, dichiarazione dei redditi online precompilata, fatturazione elettronica, reverse charge e split payment, accordi bilaterali, accordi multilaterali, voluntary disclosure".
L'Agenzia delle entrate, aggiunge il Ministero "svolge un ruolo cruciale" nella lotta all'evasione fiscale e "le competenze maturate e consolidate dal personale e dalla dirigenza costituiscono un patrimonio che il governo intende salvaguardare. Lo spirito di dedizione - aggiunge il Tesoro - e l'esecuzione dei doveri d'ufficio lontano dai riflettori che il personale ha mostrato in tante occasioni deve continuare a essere di esempio per chiunque operi al servizio del cittadino e dell'interesse pubblico".
La polemica era salita di tono dopo la dichiarazione di Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica e sottosegretario all'Economia, che in un'intervista a Repubblica, aveva duramente attaccato la Orlandi. "Se continua ad esternare il suo malessere e a dire che l'Agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili", ha detto Zanetti. "Le parole della Orlandi, sempre che non le smentisca o le ridimensioni, sono incompatibili con qualsiasi ipotesi di leale collaborazione col governo che l'ha nominata". Un affondo "inaccettabile", lo ha definito Roberto Speranza, esponente della minoranza Pd, secondo il quale "nel Governo c'è chi lavora per allargare le maglie della lotta all'evasione fiscale. E' il momento che Padoan chiarisca qual è la posizione del Governo su un tema così delicato".
"Delegittimare l'Agenzia delle Entrate è pericoloso e dimostra scarso senso delle istituzioni. Ancor più se l'attacco arriva dall'esecutivo", ha detto Arturo Scotto, capogruppo alla Camera di Sinistra ecologia libertà, mentre per il Movimento 5 Stelle "la macchina fiscale italiana è ostaggio di una guerra per bande, mentre il governo fa l'occhiolino ai grandi evasori". Poco prima dell'intervento del Tesoro, Zanetti aveva ribadito le sue critiche nei confronti del direttore dell'Agenzia delle Entrate. "Ho fatto imbestialire l'intera sinistra. Ora non ho più dubbi di essere nel giusto. Non che ne avessi molti prima".
Quanto all'innalzamento a 3.000 euro per i pagamenti "cash", altro tema caldo sul versante della lotta all'evasione, oggi il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, ha detto che la decisione è stata presa per volontà del leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, che avrebbe convinto anche la maggioranza del Partito Democratico. "Con Alfano abbiamo discusso più volte, questa volta ha vinto lui", ha detto Franceschini. "Una misura che non mi piace, l'ho detto anche in Consiglio dei ministri, dopodiché, com'è giusto che sia, mi sono adeguato alla volontà della maggioranza".
Uda
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