mercoledì 28 ottobre 2015

Direi che era ora!!!!!!!

De Luca dà dell'impresentabile a Rosy Bindi, nel Pd i renziani non la difendono. La minoranza contro il governatore

Pubblicato: Aggiornato: 

Stampa
Rosy Bindi mette ancora una volta in difficoltà i renziani. Dopo gli attacchi scomposti di Enzo De Luca, martedì sera a “Otto e mezzo”, la pasionaria Pd a metà pomeriggio aspetta ancora che il suo partito la difenda. Ma tra i renziani il gelo è palpabile. Nessuno ha voglia di parlare di questa vicenda, neppure i più assidui dichiaratori. Eppure il governatore campano davvero è andato fuori dalle righe: “Impresentabile in tutti i sensi”, ha detto alludendo alle vecchie battute sessiste di Berlusconi. “Cosa le rimprovero? La sua stessa esistenza”, ha risposto a Lilli Gruber, con il consueto tono di disprezzo che Crozza ha colto alla perfezione.
Parole che arrivano a molti mesi di distanza dalla famosa lista dei candidati “impresentabili” presentata a poche ore dalle regionali dalla presidente dell’Antimafia, che vedeva in bella mostra proprio De Luca. Tra i renziani, compresi svariati membri della segreteria dem, non c’è differenza tra uomini e donne: la vicenda viene derubricata nell’indifferenza, o nell’imbarazzo verso i cronisti che chiedono un commento. “Davvero, non farmi parlare di questa storia”. A mezza voce, qualcuno sussurra che il governatore “si è comportato da maleducato”. Ma davanti ai taccuini prevale il silenzio. Il risentimento verso la Bindi, che con la sua lista ha rischiato di far perdere al Pd la Campania e si è ritagliata un ruolo di antirenziana pura, prevale su ogni altra considerazione.
L’unico dei big renziani a metterci la faccia, come spesso accade, è il vicesegretario Lorenzo Guerini, che parla di ”parole sbagliate che sono sempre da evitare”. Dopo aver premesso che la sua parziale condanna è “al netto delle valutazioni politiche sulla vicenda di alcuni mesi fa su cui anche io ho espresso valutazioni critiche”. 
Solo la deputata renziana Simona Malpezzi, molto impegnata sulla riforma della scuola, sente il bisogno di dire ad Huffpost che “chi la mette sul personale è sempre perdente. La dialettica politica deve restare sempre sui contenuti, tanto più tra colleghi di partito. E tanto più se si parla di una persona dalla indiscutibile autorevolezza come Rosy Bindi”. Si scatenano invece le donne degli altri partiti. Elvira Savino di Forza Italia è molto dura: “Di fronte agli insulti sessisti di De Luca non stupisce il silenzio del Pd che degrada il rispetto per le donne, e per le persone in generale, ad opportunismo politico da far valere solo quando l'offesa proviene da un avversario”. 
Celeste Costantino di Sel parla di “linguaggio violento e intimidatorio. Rimproverare a una persona la sua stessa esistenza è gravissimo. Il presidente del Consiglio dovrebbe esprimere solidarietà alla presidente dell’Antimafia e prendere le distanze dalle affermazioni del governatore”. Si schierano anche gli altri membri della commissione Antimafia, dal vicepresidente Claudio Fava ai capigruppo di M5s, Scelta civica e Sel. “Le accuse di De Luca a Bindi sono ridicole nel merito e offensive nel tono. La scelta di rendere noti i nomi dei candidati non in regola con le prescrizioni del codice di autoregolamentazione, che tutti i partiti avevano approvato, è stata condivisa dall'intero ufficio di presidenza. De Luca lo sa bene, ma preferisce affidare il suo risentimento a periodiche e grossolane invettive rivolte alla presidente Bindi. Solidali anche Civati e il capogruppo di Sel Arturo Scotto: “Finiremo per rimpiangere Berlusconi”.
C’è poi l’altra faccia del Pd. Quella della vecchia Ditta ma non solo. Barbara Pollastrini e Sandra Zampa fanno quadrato a difesa di Bindi. ”Parole irricevibili come donna, come presidente, come persona. Sono solidale con Rosy e vorrei che nel Pd non ci fossero mai queste offese", scrive l’ex ministro Pollastrini su Facebook. Anche il veltroniano Walter Verini, capogruppo in commissione Giustizia, è molto netto: “Le parole di De Luca sono inqualificabili, estranee alla civiltà della politica e al dna del Pd”.
Durissimo il deputato lettiano Marco Meloni: “Le parole di De Luca sono volgari, vergognose, miserabili. Come può un uomo delle istituzioni affermare ‘le rimprovero la sua stessa esistenza’? Come un alto dirigente democratico può rispolverare il peggior repertorio berlusconiano definendola una donna ‘impresentabile, da tutti i punti di vista’?”. Conclude Meloni: “Il segretario Renzi e gli organismi di garanzia del Pd chiariscano che una persona, un ‘personaggetto’ che usa questo linguaggio e questi argomenti non è degno di far parte della comunità del Pd". Ambienti vicini a Bindi sottolineano che “il problema stavolta non è l’insulto sessista a una donna, ma l’attacco al vertice della commissione Antimafia. E’ una questione morale che ha a che vedere con l’idea di legalità, non una questione di battute da bar sport. E su questo il Pd dovrebbe esprimersi”. Insomma, “siamo molto oltre le offese di Berlusconi”.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...