Dopo i gattini tocca ai tortellini andare all'assalto del leader della Lega Nord e delle sue ruspe mannare, stavolta in occasione della manifestazione della Lega nel capoluogo emiliano a novembre
Matteo Salvini è sempre più l’Hulk della politica italiana, più si incazza e diventa verde d’indignazione per i “soprusi” che gli italiani subiscono ogni giorno più riceve applausi dal Popolo della Rete™. In questo gioco ad inseguire costantemente gli umori e i sentimenti più biechi del suo elettorato il livello di assuefazione sale rapidamente, e se al Salvini di qualche mese fa era sufficiente minacciare di bombardare i gommoni dei migranti nei porti o urlare RUSPAAAA in un campo Rom, il Salvini di oggi è costretto a parlare di legittima difesa e di giustizia fai da te. Perché questo è quello che succede al politico che deve sempre rincorrere i suoi fan e non si sa se sarà mai in grado di prendere misure impopolari.
La resistibile ascesa mediatica di Matteo Salvini
C’è però un altro aspetto della strategia comunicativa di Salvini che fino ad ora si è rivelato vincente: quello di attirare su di sé il disprezzo di quegli italiani che non si riconoscono nella sua politica dell’odio. I contestatori di Salvini vengono da sempre sbeffeggiati e bannati dalla pagina Facebook del Capitano, sommersi dagli insulti dei suoi che “fanno quadrato” intorno al proprio leader. Ma non solo, quando Matteo viene contestato nel mondo reale ha buon gioco a fare la vittima, a chiedere a gran voce “ma è questa la democrazia?” il tutto ovviamente mentre stringe alleanze con movimenti poco democratici e sogna di guidare l’ultradestra italiana. Succede quindi che da un po’ le argomentazioni razionali contro Salvini abbiano lasciato il passo a tutta una serie di iniziative pacifiche di stampo più carnascialesco. Un po’ nella speranza che una risata possa seppellire Salvini, un po’ anche perché si è preso atto che da una discussione sulla pagina del Matteo non si può uscire che sconfitti, rafforzandone sempre più la posizione egemone all’interno di quello che resta del centrodestra italiano. Ecco quindi che nei mesi scorsi quelli di Progetto Kitten hanno lanciato l’iniziativa dei gattini su Salvini. Quando Salvini andò a Roma venne invece lanciata l’iniziativa #MaiConSalvini con tanto di corteo di protesta.
I tortellini bolognesi su Salvini
Fra qualche giorno (l’otto novembre) Salvini sarà a Bologna per uan delle sue mega-manifestazione a base di vecchi slogan della Lega vestiti a festa e modificati per includere anche quelli che fino a pochi anni fa erano i terroni. Anche in questo caso a più di qualcuno l’idea che “il leghista dei centri sociali” (come veniva definito in gioventù per essere andato a bere una birra al Leoncavallo) possa andare a Bologna radunare il suo popolo e sancire ufficialmente la nascita della cosa nero-verde d’ispirazione lepeniana:
Matteo Salvini sarà a Bologna l’8 novembre per unire la nuova destra del bel paese sotto la sua ruspa e per esserne incoronato leader.
Bologna lo vuole attendere con il suo piatto tipico, il tortellino.
La migliore corona per il leader della Lega è fatta di sfoglia gialla e ripieno di carne.
La pratica è semplice: inondiamo la pagina di Matteo con il sapore corposo dei tortellini, nelle loro infinite preparazioni. In brodo, pasticciati, con la sfoglia sottile o spessa…
Non importa che tortellino sei, non importa che tortellino mangi…l’importante è essere indigesto a Salvini!
A fermare il progetto di Salvini ci penseranno i tortellini, almeno così vorrebbero gli organizzatori dell’evento Facebook Tortellini su Salvini. Non è chiaro se l’invasione di tortellini mutanti si svolgerà sulla pagina del Leader del Carroccio-ruspa o se invece si assisterà ad un lancio di tortellini volanti. Un dilemma che sembra attanagliare anche alcuni partecipanti che non sembrano così disposti a sprecare il delizioso tortellino per uno come Matteo.
E c’è chi propone una ricetta “modificata”
Ma se non avete tortellini il fronte anti-leghista vi offre un’alternativa: prendere parte alle manifestazioni in programma a Bologna il sette e l’otto novembre:
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