I grillini grandi pacifisti.

Minacce al blogger. Il sindaco M5S di Assemini: “Mi costringi a spaccarti le ossa”

M5S

Il sindaco grillino di Assemini, Mario Puddu, su Facebook scrive un post sulla Tari, ma se la prende con un blogger

“A piciocu cust’ota puru tocat a “mi ‘du tocai is dogasa, beni beni”. Lo scrive, in sardo, il sindaco grillino di Assemini, Mario Puddu, su Facebook. In italiano suonerebbe così: “O ragazzo, stavolta mi costringi a spaccarti le ossa ben bene”.

Il “ragazzo” è Matteo Derrico e la “colpa” sarebbe stata quella di aver scritto il 4 gennaio scorso sul suo blog un post dal titolo: “Il sindaco grillino di Assemini raddoppia la Tari e la fa riscuotere da Equitalia”.   Derrico scrive il post e riporta il disagio degli asseminesi per l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, facendo riferimento a un comunicato istituzionale della stessa amministrazione. Anche Unità.tv si era occupata delle tasse nella cittadina guidata dal M5S e delle lamentele che correvano via web.

Il sindaco, dopo la minaccia, spiega nel suo stesso post: “Al personaggio autore del solito articolo diffamatorio contro me e il M5S non avrei voluto dedicare altro tempo (che, se sottratto ai miei concittadini, è preziosissimo) ma mi vedo costretto a farlo, anche perché tantissimi attivisti, discretamente, mi scrivono in privato per farmi notare l’ennesima falsità e giustamente chiedono lumi in proposito. Questo post serve a chiarire una volta per tutte il fatto”. Comunque nel post Puddu, di fatto, conferma che finora la riscossione delle tasse è avvenuta tramite Equitalia. 

Il blogger che si accorge di essere chiamato in causa dal primo cittadino, scrive dell’avvertimento: “Al sindaco Puddu sfugge probabilmente qualche annuncio fatto in precedenza. Può succedere. Per questo gli suggerisco di essere più attento, anche per evitare di venire smentito e di sottrarre tempo ai suoi concittadini. Non lo meritano. Soprattutto , sindaco, non pensi di risolvere i problemi con gli ‘avvertimenti'”, visto che il sindaco sempre in sardo conclude il suo messaggio “Oh matteroderrico, o cumenti ti tzerriasa, tzaca strada, tocca!” cioè “Oh Matteo Derrico o come ti chiami, vai per la tua strada, vai”.