giovedì 29 ottobre 2015

Chissà i gufi come stanno messi in questo momento.

Istat, fiducia consumatori italiani sale ai massimi da 13 anni, imprese al top dal 2007

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ISTAT

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La fiducia dei consumatori registrata dall'Istat ad ottobre è la più alta da febbraio 2002, oltre 13 anni fa. Sale a 116,9 punti dai 113 di settembre. Sono in espansione tutte le componenti della fiducia a partire da quella economica. Migliorano i giudizi e le attese sulla situazione economica del paese e calano le attese di disoccupazione.
Sono in progresso anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia con un aumento al 12,6% dal 10,7% della quota di coloro che si attendono un leggero miglioramento del quadro familiare. E sono più favorevoli i pareri sulle opportunità attuali di risparmio. Nonostante questo, però, i giudizi sul bilancio familiare peggiorano, influenzati dal calo della quota di coloro che dichiarano di "risparmiare qualcosa" (al 18,9% dal 19,5%) e dall'aumento di quella di chi dichiara di dover "usare i risparmi" (al 20,4% dal 19,7%) per far fronte alle spese familiari.
Gli italiani tornano a sognare una nuova auto. L'Istat segnala un miglioramento delle intenzioni di acquisto dell'autovettura dei consumatori, mentre restano stabili gli orientamenti all'acquisto di un'abitazione e diminuiscono i progetti di manutenzioni straordinarie nella propria casa. In generale sono in aumento i giudizi positivi sull'opportunità di acquisto di beni durevoli per la crescita di coloro che ritengono di poter spendere "molto di più che in passato per questi beni" (al 23,2% dal 22,7%).
La fiducia delle imprese ad ottobre è in crescita per il terzo mese consecutivo e segna il livello più alto dall'inizio della crisi (ottobre 2007). L'Istat rileva un aumento dell'indice a 107,5 dal 106,1 di settembre. Nel commercio in particolare l'indice tocca il livello maggiore dall'inizio delle serie storiche (gennaio 2003). Il clima di fiducia migliora anche
per le imprese dei servizi di mercato e la manifattura, mentre torna a calare per le costruzioni. Nel commercio sono in progresso sia i giudizi sulle vendite correnti, sia le attese sulle vendite future e sono giudicate in diminuzione le giacenze di magazzino. Nelle imprese manifatturiere salgono sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, invece i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e piani di costruzione mentre le attese sull'occupazione restano invariati. Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sull'andamento generale dell'economia, ma si riducono sia i giudizi sia le attese sul livello degli ordini.
La reazione di Renzi. "Per la prima volta dopo anni c'è in Italia un cambiamento di clima profondo. Come certifica l'Istat, la fiducia dei consumatori e delle imprese è tornata a livelli pre-crisi. L'Italia ci crede, noi ci siamo" ha detto il premier Matteo Renzi rivolgendosi agli imprenditori italiani e cubani a L'Avana. I dati sulla fiducia di
consumatori e imprese "sono solo l'antipasto", ha aggiunto il presidente del Consiglio, "la pagina migliore per l'Italia - ha sottolineato - deve ancora venire nei prossimi mesi".
I commenti delle associazioni dei consumatori. ll record della fiducia dei consumatori rilevato dall'Istat "non si può riferire all'Italia", secondo Federconsumatori e Adusbef, dove le famiglie "vivono ancora una situazione drammatica". "L'Istat continua ad effettuare le proprie rilevazioni lontano dal nostro Paese, sicuramente in qualche ricco emirato arabo, tra sceicchi e alti dirigenti", ironizzano i presidenti, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, preoccupati che dati ottimisti forniscano "un concreto alibi al Governo per non intervenire". 
"L'indice relativo alla fiducia delle famiglie è di fondamentale importanza, perché individua le tendenze future dei consumatori e si ripercuote su una pluralità di settori, dai consumi al commercio. Se le famiglie hanno fiducia sul futuro, aumentano le possibilità di far ripartire finalmente il paese. La strada da fare è certamente ancora lunga, e sarebbe un dramma deludere le aspettative ei consumatori e imprese, ma i dati odierni dell'Istat non possono che definirsi positivi e incoraggianti per la nostra economia". Lo afferma in una nota ol presidente del Codacons Carlo Rienzi.
Mattarella: "Segnali di ripresa, ora aggredire l'alta disoccupazione". "I segnali di ripresa nei nostri tre Paesi lasciano sperare che la crisi stia finalmente scivolando alle nostre spalle. Le previsioni di crescita del Pil sono un'opportunità e una sfida, affinchè siamo capaci di aggredire livelli di disoccupazione troppo alti, soprattutto tra i giovani".
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al simposio del Cotec, e facendo riferimento a Italia, Spagna e Portogallo.

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