sabato 2 maggio 2015

Leggo vari commenti di analisi sociologiche relativamente alle responsabilità di chi ha fatto questo macello. Basta con le analisi sui massimi sistemi. La famiglia, la scuola, la società, la parrocchia........tutto ed il contrario di tutto. Chi ha fatto questi atti delinquenziali ha una responsabilità personale e minorenne o maggiorenne che sia deve pagare. Ho visto ragazzi crescere in quartieri degradati, in famiglie inesistenti, senza lavoro, senza futuro che, se accettiamo questa analisi sociologica estesa, avrebbero dovuto diventare tutti delinquenti. Ma questo per fortuna non accade perché al di là di tutte le analisi sociologiche se una persona decide di delinquere ha una responsabilità personale e per la responsabilità di cui è portatore deve pagare. Nessuno può pagare per lui perché nessuno ha potuto insegnargli ad essere così cretino.

NCHIESTA 

Scontri Milano, l'ipotesi di reato è devastazione

Gli inquirenti indagano sui disordini del primo maggio. Cinque persone arrestate in flagranza. Altri ignoti da identificare. Rischiano fino a 15 anni.

02 Maggio 2015
Pene fino a 15 anni di carcere. Sono quelle previste per devastazione, l'ipotesi di reato al centro dell'inchiesta della procura di Milano che deve accertare le responsabilità per i violenti disordini del primo maggio.
Dopo la guerriglia messa in atto dai black bloc nel centro di Milano, le forze dell'ordine, coordinate dal pm di turno Piero Basilone, hanno arrestato in flagranza cinque persone per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, getto pericoloso di oggetti e oltraggio.
CACCIA AGLI INCAPPUCCIATI. Ora, però, le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo (di cui fa parte anche il pm Basilone), devono accertare le responsabilità di tutti quegli 'incapucciati' che nel pomeriggio del primo maggio hanno messo a ferro e fuoco la città, bruciando macchine, negozi e filiali di banche, devastando vetrine e lanciando pietre, bombe carta e molotov.
AL VAGLIO UNA DECINA DI POSIZIONI. Al momento, al vaglio degli inquirenti ci sono almeno una decina di altre posizioni, oltre alle persone già arrestate, e l'ipotesi di reato su cui i pm si stanno muovendo è quella di «devastazione», prevista dall'articolo 419 del codice penale.
Un reato che prevede pene comprese tra un minimo di otto anni e un massimo di 15.
Nel frattempo, oltre al lavoro investigativo e di indagine, gli inquirenti devono chiedere la convalida degli arresti effettuati e le misure cautelari per i cinque antagonisti finiti in carcere.

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