sabato 2 maggio 2015

Analisi di Gatti completamente condivisibile.

COMMENTO

Un'irrisione ai poveri del mondo

Si può essere contrari all'Expo. La si può considerare una manifestazione coloniale. La si può boicottare. Ma quello che è successo non rende certo un buon servizio all'opposizione economica e culturale

DI FABRIZIO GATTI
Un'irrisione ai poveri del mondo
Non chiamatela rabbia. Non chiamateli anarchici. Non chiamateli disoccupati. Questi sono fascisti. Sono i soliti professionisti della violenza. Gente dal cuore nero come le divise che indossano. Questa volta non hanno nemmeno l'alibi del contatto con i cordoni di carabinieri e polizia. Si è visto benissimo nelle dirette.

Dentro al corteo sono apparse spranghe, bottiglie piene di benzina, bombe carta. Ed è cominciato l'attacco a Milano. Un attacco a freddo.

Si può essere contrari all'Expo. La si può considerare una nostalgica manifestazione coloniale. La si può boicottare. La si può contestare. Questa è democrazia. Ma non si può abusare della democrazia distruggendo il centro di una città. Aggredendo giornalisti, come è successo a un operatore dell'Agenzia H24, incendiando auto.  I poveri del mondo, quelli veri che non hanno nemmeno i soldi di comprarsi casco e anfibi da guerra che questi violenti indossano, non li vedranno mai in azione.
Tre auto sono state date alle fiamme nel corso di un tafferuglio scoppiato tra i black bloc e le forze dell'ordine durante il corteo. I black bloc hanno iniziato una fitta sassaiola contro le forze dell'ordine in corso Magenta, nei pressi dell'incrocio con largo D'Ancona, quindi hanno spaccato i vetri delle auto e le hanno bruciate.

O se li vedranno in tv, nelle foto o su Internet, non capiranno nemmeno il perché. Attaccare una città inerme e ospitale, non sfama chi ha fame.  Il modello Expo, il lavoro dei volontari gratis, la corruzione negli appalti, la fame, la migrazione dei popoli. Sono tanti i temi di discussione. Di discussione, appunto. Quelli che hanno organizzato la manifestazione, i soliti voltagabbana che con la loro ambiguità si trasformano in cavalli di Troia, lo devono ammettere: Milano, medaglia d'oro della Resistenza, ha aperto loro le porte e loro non hanno vigilato. Grazie a loro, i fascisti sono tornati a marciare su Milano. 
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