Tito Boeri sfida i sindacati e punta a depotenziare i patronati. Il presidente Inps contestato alla presentazione del simulatore delle pensioni (VIDEO)
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Dopo la disintermediazione renziana, arriva quella del presidente dell’Inps Tito Boeri. E nel mirino, rischiano di finire i sindacati, e una delle sue principali risorse: i patronati. Nel giorno della presentazione de “La mia pensione”, lo strumento che da domani consentirà ad una platea crescente di lavoratori di simulare l’importo della propria pensione futura, l’economista ha aperto un nuovo possibile fronte di scontro con le confederazioni dei lavoratori. L’obiettivo primo dell’ex docente della Bocconi è ambizioso, quasi impossibile: riavvicinare i cittadini all’Istituto. E per farlo, occorre bypassare anche chi in questi anni si è ritagliato un ruolo di mediatore tra l’istituto di previdenza e lavoratori. I sindacati, appunto.
“L’Inps ha perso il rapporto diretto con i propri cittadini, affidandolo di fatto ad enti esterni. Questo non deve più avvenire”, ha detto Boeri. Una sottolineatutura che quasi sarebbe passata inosservata se lo stesso presidente Inps non avesse puntualizzato concetto che questo nuovo rapporto deve cessare di essere “intermediato” da altri soggetti, prendendo in prestito un concetto – quello appunto di disintermediazione, cioè di superamento di corpi intermedi come le organizzazioni dei lavoratori– molto caro al presidente del Consiglio. “Ecco, avete capito a chi mi riferisco”, ha risposto Boeri a chi gli chiedeva se parlasse dei patronati, lo strumento attraverso il quale i sindacati prestano assistenza, tra le tante cose, su lavoro, pensioni e disoccupazione.
E proprio da parte dei rappresentanti di una delle confederazioni dei lavoratori, l’Usb, è andata in scena questa mattina una contestazione ai suoi danni. Quindici lavoratori hanno esposto cartelloni e striscioni, interrompendo più volte la conferenza stampa, accusando Boeri di impiegare 50 milioni di euro di risorse per l’operazione “La mia pensione”. “È assolutamente falso – ha replicato lui - Il progetto non produrrà alcun costo aggiuntivo ma sarà a costo zero".
Boeri ha invece definito il progetto dell’Inps come “un’operazione verità” per rispondere a quella che il presidente Inps già in più occasioni ha definito una “ignavia di Stato”, vale a dire non consentire ai lavoratori di conoscere l’importo della propria pensione futura. L’obiettivo, ha spiegato l’economista, è quello di fornire un ragionevole ordine di grandezza su cui impostare scelte consapevoli e coerenti con il proprio status previdenziale. In altre parole: prepararsi al peggio, e immaginare già con largo anticipo la possibilità di ricorrere a forme di previdenza complementare.
Il servizio sarà graduale ed entro la fine dell’anno dovrebbe raggiungere 17,8 milioni di lavoratori. Si comincerà da maggio con gli over 40, estendendo agli under 50 a giugno e agli over 50 a luglio. Per accedere il servizio sarà necessario il Pin, di cui stando ai dati Inps sono in possesso solo 7,8 milioni dei quasi 18 che potranno accedere al servizio. Da settembre sarà comunque inviata una una comunicazione cartacea a chi non ne è ancora in possesso contenente il conto assicurativo individuale. Nel 2016 l'iniziativa sarà rivolta ad altri 3,5 milioni di lavoratori iscritti ai fondi speciali di previdenza e a circa 3,2 milioni di lavoratori dipendenti della amministrazioni pubbliche.
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