martedì 28 aprile 2015

E adesso mandatelo a casa se avete coraggio. Vediamo poi come si salva questo nostro paese.

Italicum, Cdm pone la fiducia. Renzi sfida il Parlamento: "Se vuole mi mandi a casa, io avanti senza paura" (DIRETTA)

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Il consiglio dei ministri ha posto la fiducia sull'Italicum. Lo ha annunciato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e subito è bagarre in Aula. Le opposizioni sono insorte: Forza Italia, nell'intervento del capogruppo Renato Brunetta, ha parlato di "fascismo renziano". Il Movimento 5 Stelle ha accusato Renzi di essere il Mussolini del XXI secolo. Sel ha lanciato crisantemi in aula per "il funerale della democrazia". Ma il premier Renzi, assente in aula ma presente su twitter, ha lanciato la sua sfida al Parlamento: "La Camera se vuole può mandarmi a casa, noi ci assumiamo la nostra responsabilità davanti al Paese e al Parlamento".
VOTO PREGIUDIZIALI. Nonostante la risposta positiva dell'Aula, con largo margine, sulle questioni pregiudiziali sulla legge elettorale, il Governo si cautela autorizzando in un cdm lampo la questione di fiducia. L'esecutivo ha quindi legato ufficialmente la legge elettorale alle sorti del governo. La questione di fiducia sarà posta sui quattro articoli dell'Italicum. Resta fermo che, anche con la fiducia, il voto finale sul testo della legge elettorale sarà segreto.
Con uno scarto di 175 voti, la maggioranza supera indenne il primo banco di prova sull'Italicum. Alla maggioranza che sostiene il governo Renzi, che sulla carta può contare su 396 voti (grazie al voto a favore del deputato Sel Mattarelli), sono mancati 12 voti al primo scrutinio segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità. Al secondo scrutinio, le pregidiziali di merito, la maggioranza ha acquistato un voto in più, toccando quota 385 (quindi 11 i voti in meno). Questo è il quadro considerando i numeri assoluti sulla carta.
Tuttavia, sono da considerare le assenze, 37 in tutto, di cui 8 del Pd (tutti assenti giustificati), 2 di Ap, 2 di Sc, e 3 del Misto (deputati che hanno votato per il governo nelle scorse occasioni). Dunque, i voti della maggioranza sarebbero dovuti essere 381, il che vuol dire - stando a quanto spiegano dal Pd - che sul voto segreto sulle pregiudiziali di merito è arrivato un 'soccorso' da parte di 4 deputati. E' da considerare, però, la difficoltà a verificare i singoli voti a favore o contro, visto che entrambe le prime due votazioni si sono svolte a scrutinio segreto.
"Abbiamo discusso a lungo con la nostra minoranza, cambiato la legge venendo incontro alle richieste: adesso è il momento di non girare intorno". Così Matteo Renzi al Tg1 risponde alla minoranza Pd. "La prima regola della democrazia è rispettare la volontà della maggioranza perché se non decide più nessuno è anarchia".
"Cambio l'Italia o vado a casa, non sono attaccato alla poltrona. La minoranza rispetti le decisioni della maggioranza altrimenti è anarchia". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi al Tg1.
"Non c'è cosa più democratica della fiducia, perchè con la fiducia la legislatura va avanti, senza, il governo va a casa. Era assolutamente necessario mettere la fiducia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Tg1. "Sono passati 14 mesi dall'inizio della discussione di questa legge elettorale. Ora dobbiamo dire sì o no", ha aggiunto Renzi.
"Non c'è cosa più democratica di mettere la fiducia: se la legge passa il governo va avanti, se non viene approvata il governo va a casa. Cosa c'è di più democratico di chi rischia per le proprie idee? Questo è il tempo del coraggio, non di chi rimane attaccato alla poltrona. Noi mettiamo la fiducia, era necessario, il Parlamento deciderà". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Tg1.
L'aula della Camera voterà domani pomeriggio la prima delle tre fiducie che il governo pone sulla legge elettorale. Le altre due saranno votate giovedì. Si apprende dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio.
"Non voto la fiducia. Non metto la mia firma su questa violenza al Parlamento". Così Roberto Speranza, deputato del Pd ed ex capogruppo alla Camera, risponde a chi gli chiede se voterà la fiducia all'Italicum.
"Non avevo dubbi che avrebbero messo la fiducia. Qui il governo non c'entra niente, è in gioco una cosuccia che si chiama democrazia. Ora decideremo insieme che fare e poi deciderò io perchè ognuno deve assumersi le sue responsabilità". Così Pier Luigi Bersani al termine dell'aula dove il governo ha messo la fiducia sull'Italicum
"Tra le materie escluse dalla facoltà del governo di porre la questione di fiducia non ci sono quelle elettorali", per cui la "presidenza senza entrare nel merito dell'opportunità politica non può che ammettere l'esercizio tale prerogativa". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini intervenendo in Aula alla Camera.
"Questo è fascismo. E al fascismo si sisponde in un solo modo: o coi fucili o uscendo dall'aula, con l'aventino". Così umberto bossi a proposito del dibattito sull'italicum e della decisione del governo di porre la questione di fiducia. "La legge acerbo- aggiunge bossi- era anche più democratica di questa, che è una legge che produrrà effetti molto gravi negli anni".
"Mi rivolgo a Brunetta, che oggi usa toni duri e apocalittici, e lo fa evidentemente rivolgendosi ai suoi colleghi di Forza Italia al Senato, che hanno votato a favore dell'Italicum e perchè la questione pregiudiziale di costituzionalità è frutto della loro incoerenza e non della nostra, e l'incoerenza" di Forza Italia "è uno degli elementi che spinge al voto di fiducia". Lo ha detto in Aula, intervenendo sull'Italicum, il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato.
Caos in Aula alla Camera, con i deputati del M5s che hanno urlato insulti ("coglione", "vai a fare in culo", ecc) al vice capogruppo vicario del Pd, Ettore Rosato, che ha difeso la decisione del governo di porre la fiducia sulla riforma elettorale.
"Matteo renzi come mussolini. In questo Preciso momento la serva boschi ha annunciato in aula la fiducia sulla legge elettorale". Lo scrive su facebook manlio di stefano, deputato m5s, dove posta un video.
"Solo due volte era accaduto- aggiunge- la prima con mussolini con la legge acerbo e poi la cosiddetta legge truffa del '53. 
L'articolo 72 della costituzione esclude questa possibilità! il presidente mattarella intervenga adesso o taccia per sempre perchè non sarà più necessario il suo intervento sotto una dittatura conclamata.Il limite è stato superato, il fascismo si instaurò in italia esattamente allo stesso modo"
Si allontana dall'Aula di Montecitorio furente Maurizio Bianconi, deputato 'ribelle' di Forza Italia. E ne ha per tutti, dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull'Italicum. Insulti irripetibili diretti alla ministra Maria Elena Boschi, 'rea' di aver messo materialmente la fiducia. Poi sbotta diretto al governo: "branco di maiali, infami e rottincu...Vergogna!". Il collega azzurro Pietro Laffranco tenta di rincuorarlo, ma con una battuta infelice vista la presenza dei cronisti: "Dai, non fare così.
Meglio la fiducia, si lavora di meno...".
Pier Luigi Bersani e Gianni Cuperlo sono tra i quattordici deputati su 310 del Pd che non hanno preso parte al voto sulla questione sospensiva alla legge elettorale presentata da Forza Italia. Presenti invece altri esponenti della minoranza a cominciare dall'ex capogruppo Roberto Speranza.
"Noi non consentiremo che quest'Aula venga ridotta a un bivacco di manipoli renziani, non lo consentiremo, non consentiremo il fascismo renziano". Lo ha detto in Aula il capogruppo di FI Renato Brunetta, dopo che il governo ha posto la fiducia sull'Italicum.
I deputati di Sel lanciano fiori, dei crisantemi, in Aula alla Camera, perchè oggi, come ha detto il capogruppo Arturo Scotto, la decisione del governo di porre la questione di fiducia sull'Italicum è "la morte della democrazia". La presidente Laura Boldrini ha subito ripreso i deputati di Sel, invitandoli a togliere i fiori e chiedendo ai commessi di intervenire.
A nome del governo pongo la questione di fiducia". Lo ha detto in Aula il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Le parole del ministro vengono accolte da un boato delle opposizioni, che protestano contro il governo.

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