lunedì 7 ottobre 2013

Fatela salvare ancora a Berlusconi. O al grande economista Grillo. O al candidato premio nobel Casaleggio.


RESTA L’IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON AIR FRANCE

Salvataggio Alitalia , fumata nera a Palazzo Chigi
Il governo cerca un nuovo partner pubblico

Lupi: «Mai proposto ingresso Fs». Scaroni : «Eni non può tenerla in vita col carburante». Cauto ottimismo nella compagnia

Il governo cerca un partner pubblico per Alitalia, mentre sfuma, tra le altre, l’ipotesi di un accordo con le Ferrovie. Gli incontri vanno avanti a oltranza dopo che il vertice di lunedì sera a Palazzo Chigi ha prodotto una fumata nera sul rifinanziamento da 300 milioni e un clima a dir poco concitato. A sera, qualcuno, tra i presenti alla riunione, resta convinto che l’unica soluzione percorribile resta la vendita ad Air France-Klm. I vertici della compagnia lasciano filtrare un cauto ottimismo. Le riunioni proseguono a oltranza da martedì.
Per il governo erano presenti il premier Enrico Letta ,il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, e i ministri Flavio Zanonato (Sviluppo) e Maurizio Lupi (Trasporti); per la compagnia hanno partecipato il presidente e l’amministratore delegato, Roberto Colaninno e Gabriele del Torchio, le banche erano rappresentate da Federico Ghizzoni (Unicredit), Gaetano Miccichè (Intesa Sanpaolo), Gerardo Braggiotti (Banca Leonardo). Il vertice non si è privato di una rappresentanza di consulenti legali.
La situazione è «seria, grave, tesissima», hanno riferito alcune fonti alle agenzie di stampa confermando che non è stato trovato quell’accordo «di sistema» che doveva consentire ad Alitalia i 300 milioni di cui ha bisogno per sostenere il piano industriale al 2016. A dispetto delle indiscrezioni circolate in giornata, l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti avrebbe incontrato gli esponenti del governo separatamente, prima della riunione su Alitalia.
«Il governo non ha mai proposto un ingresso di Fs in Alitalia», ha sostenuto Lupi. «Si stanno verificando tutte le ipotesi a fronte di un progetto industriale per come salvaguardare un asset strategico. Continuiamo a lavorare» ha aggiunto il ministro.
In serata pesano come pietre le parole di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni: Non possiamo rinnovare il fido a una società che non da’ sicurezza. Non possiamo tenerla in vita noi con il nostro carburante».
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