martedì 8 ottobre 2013

E pensare che i patrioti avrebbero dovuto salvarla. Altro grazie a Bonanni che volle l'Alitalia italiano perché in Air France non avrebbero avuto privilegi. PDL e Cisl da affondare.


IL VETTORE IN CRISI SENZA AUMENTO DI CAPITALE

Alitalia, 15 giorni per evitare fallimento
Sono 4.500 i posti di lavoro a rischio

Pochi giorni per una soluzione alla crisi di liquidità della compagnia. Il Cda conta su un segnale del governo

(Ansa)(Ansa)
Alitalia ha solo pochi giorni per trovare una soluzione alla crisi di liquidità che la attanaglia prima di essere costretta al fallimento. Sono giorni frenetici per la compagnia di bandiera, dopo che l’incontro di lunedì tra azienda, governo e banche si è concluso con un nulla di fatto.
CDA FIDUCIOSO E AGGIORNATO A GIOVEDÌ - Al termine della riunione del cda di martedì (aggiornato a giovedì), è trapelato ottimismo. Uscendo dalla riunione il cda si è detto fiducioso che «la situazione finanziaria possa essere presto riequilibrata». Secondo alcuni consiglieri una buona parte dei soci è pronta a partecipare alla ricapitalizzazione (l’aumento di capitale di almeno 100 milioni che dovrà essere varato dall’assemblea straordinaria del 14 ottobre) ma chiedono un segnale importante del governo.
LE RISORSE - La compagnia aerea italiana è alla ricerca di 500 milioni di euro di capitali freschi dopo aver accumulato perdite per più di 840 milioni e debiti per circa un miliardo da quando nel 2009 è stata rilevata da un gruppo di imprenditori italiani e al 25% da Air France-Klm. I fornitori sono in subbuglio per i mancati pagamenti e lunedì l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha detto da New York che se Alitalia «non riscuote la fiducia degli azionisti non possiamo tenerla in vita noi con il carburante».
L’INTEGRAZIONE - Alitalia ed Air France-Klm stanno negoziando le forme di una eventuale aumento dei franco-olandesi nel capitale del gruppo italiano. Nel frattempo Enrico Letta sta cercando un soggetto pubblico in grado di sostenere finanziariamente la compagnia italiana, che occupa 14.000 persone, in vista del matrimonio con i francesi. Secondo fonti sindacali la crisi definitiva del vettore metterebbe a rischio tra i 4.500 e i 5 mila posti di lavoro, senza contare i servizi di pista e di handling. Il governo si sarebbe rivolto anche alle Ferrovie dello Stato per una fusione tra rotaie e tratte aeree, ma le cose non sarebbero andate a buon fine. Da più parti si è chiesto l’intervento di Cassa depositi e prestiti e delle sue controllate, tra cui Fsi, Sace e Fintecna che però per statuto non possono assumere partecipazioni in aziende in crisi.

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