Stakanov e il pericolo pubblico numero uno, per i fannulloni
La colpa più grande di Mauro Felicori è che ha troppa voglia di lavorare e quindi di far lavorare anche i dipendenti della Reggia per dare una mano a rilanciare quello splendido monumento e la città di Caserta
C’è uno strano signore che oramai da qualche tempo si aggira per la Reggia di Caserta. Questa singolare persona coltiva idee inconsulte e si comporta in maniera davvero anomala tanto da mettere a rischio l’intera struttura. Il che richiede l’immediato intervento del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
L’allarme (che è stato messo nero su bianco e inviato a tutti i responsabili, dal ministro in giù) è stato lanciato nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti sindacali dei dipendenti della Reggia di Caserta.
C’è da preoccuparsi? Un po’ sì.
Ma non per la tenuta strutturale della Reggia ma per quella di alcuni sindacalisti che probabilmente hanno smarrito (speriamo non definitivamente) il senso del proprio mandato. A tal punto da mettere, loro sì, seriamente a rischio il ruolo e il compito del sindacato.
Perché quello strano signore è il nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, insediato da soli 5 mesi.
Felicori è di Bologna e, come racconta il Mattino di Napoli, s’è messo in testa di rendere quel gioiello architettonico godibile a più persone possibile. Così non solo sta studiando il modo di aprire la struttura sette giorni su sette, ma lui stesso lavora tutti i giorni (anche nei fine settimana, si lamentano i sindacalisti, non fa la settimana corta come i suoi predecessori) e dopo la sua giornata in ufficio non se ne va a casa, ma si mette (addirittura) a girare per la Reggia e i giardini per controllare quello che funziona e quello che non va. Arriva la mattina alle sette e mezzo e se ne va dopo le nove di sera. Veramente insopportabile. «Il Direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura» è la denuncia dei sindacalisti. La sua colpa più grande è che ha troppa voglia di lavorare e quindi di far lavorare anche i dipendenti della Reggia per dare una mano a rilanciare quello splendido monumento e la città di Caserta.
Così il messaggio che passa da quella denuncia contro il direttore Felicori è che sia davvero anomalo un dipendente pubblico che svolge il compito che gli è stato affidato con passione e dedizione. Proprio come fanno ogni giorno tanti altri lavoratori pubblici che sono le prime vittime di certi fannulloni e di certi sindacalisti.
Intanto a febbraio la Reggia di Caserta ha avuto il 70% in più di visitatori, oltre 24mila (diecimila in più di un anno fa), ha raddoppiato gli incassi (da 70mila a 150mila euro) e quadruplicato (da 2mila 800 a oltre 8mila) gli abbonati.
In effetti questo Felicori è davvero un pericolo.
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